Dopo la denuncia dello scorso ottobre del giornalista Pino Grazioli, si torna a parlare di dirette social effettuate dall’interno di un carcere.
Stavolta Grazioli ha scoperto delle live trasmesse dall’interno di due celle del carcere di Carinola in collegamento con soggetti esterni. Tra gli argomenti trattati nelle discussioni on-line c’è anche la droga.
Secondo quello che è stato segnalato a Grazioli non si tratterebbe di un episodio isolato ma di una sorta di abitudine.
“Grazioli ci ha comunicato di aver avvertito la direzione del carcere, lo stesso abbiamo fatto anche noi. ”-ha dichiarato il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli - “Al di là del singolo episodio, che singolo non è dato che è un fenomeno sempre più in crescita, crediamo sia arrivato il momento per prevedere misure più stringenti per fermare gli utilizzi impropri dei cellulari e il traffico di telefonini introdotti all’interno delle carceri casomai schermandoli per impedire questo fenomeno inaccettabile.
Con questi strumenti non soltanto i boss sono in grado di comunicare con l’esterno e, quindi, di avere ancora il comando per le strategie criminali, ma attraverso l’utilizzo delle piattaforme social, criminali e clan stanno dando vita ad una vera propaganda che bisogna interrompere a tutti i costi.”