A San Marco Evangelista l'addio straziante a Gennaro Leone, il 18enne ucciso a coltellate al culmine di una rissa nel cuore della movida di Caserta. Dolore e compostezza intorno alla bara avvolta da fiori bianchi.
A far sentire la propria voce è il comitato don Peppe Diana e Libera coordinamento provinciale di Caserta da anni in prima linea accanto agli studenti e attraverso l'attivazion di percorsi per i minori a rischio:
"Sentiamo di dover fare ancora di più. Nelle prossime settimane, proporremo un ciclo di incontri con le figure professionali della nostre rete, psicologi e sociologi, partendo dalla storia di Gennaro, ucciso una sera d’estate da dedicare alla vita. Che gli sia lieve la terra!
Tanto dolore dinanzi al quale è inevitabile fermarsi a riflettere su cosa stia accadendo ai nostri ragazzi. In questi giorni tante parole sono state pronunciate, da più parti abbiamo letto che forse è colpa di tutti, che siamo tutti responsabili, ma è davvero così? Noi crediamo di no, è un tipo di narrazione che rischia di colpevolizzare tutti, ma di liberare ognuno dal peso di errori e mancanze che, in molti ambiti, purtroppo continuano ad essere perpetrati. Soprattutto dopo il lockdown, si registrano livelli di disagio ed aggressività altissimi fra i ragazzi. Lo stesso professore Umberto Galimberti, quando lo scorso luglio, è venuto a trovarci a Casa don Diana, da psicoterapeuta e profondo conoscitore dei disagi emotivi, ha sottolineato come i giovani vivano oggi il tempo dell’angoscia, del futuro che viene sentito come minaccia e che li spinge ad un presente anestetizzato, dove il divertimento diventa sballo, abuso e violenza. Esistono eserciti di educatori che si dedicano anima e corpo, ma emerge la necessità di ampliare gli sforzi e di essere al fianco di quanti, genitori, docenti e altri agenti educativi, non riescono a trovare la giusta strada per parlare ai ragazzi e per ascoltarli." Foto pubblicata dal comitato don Peppe Diana.