“Bisogna capire che se c'è già un contesto di violenza il rischio è grande”. Così Natascia Perone, criminologa sannita, esperta di violenza di genere sul caso di San Felice a Cancello, dove un uomo ha ucciso la moglie per poi costituirsi. Episodi di violenza domestica che purtroppo in una situazione come quella attuale, con il covid e con la crisi, sono all'ordine del giorno...con esito tragico come visto in più parti d'Italia.
“Fondamentale denunciare – prosegue la dottoressa Perone, anche se purtroppo non avviene per paura, per la non indipendenza economica. E c'è anche una componente di fiducia a prescindere da tutto: le donne non si aspettano che un compagno , una persona che si è amata o che si ama ancora, possa fare un gesto estremo. Dunque si accetta un appuntamento, magari dietro la promessa che sarà l'ultimo, e purtroppo si avrà un esito mortale.
Ma le avvisaglie ci sono: il litigio in una coppia è normale, la violenza no, mai. Per questo denunciare è fondamentale, non bisogna accettare le violenze ma segnalare gli episodi alle forze dell'ordine e anche ai centri antiviolenza, perché anche con una telefonata, con il supporto di persone esperte si può essere indirizzati al meglio. Le donne devono capire di non essere sole in questa situazione, le istituzione devono far capire alle donne che non sono sole”.
Uccisa dal marito: "Bisogna denunciare sempre le violenze"
Natascia Perone sul caso di San Felice: "La violenza non è mai normale: le donne denuncino sempre"
San Felice a Cancello.