Uccellini maltrattati e usati come richiamo: maxi operazione

Carabinieri forestali e antibracconaggio impegnati in tutta Italia

Caserta.  

i è appena conclusa l’operazione denominata “Lord of the Rings”, condotta dalla Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati a Danno degli Animali (SOARDA) del Reparto Operativo del Raggruppamento Carabinieri Cites, avviata in Umbria con la collaborazione di alcune Stazioni Carabinieri Forestale di Perugia.

 Operazione condotta dalla Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati a Danno degli Animali (SOARDA) del Reparto Operativo del Raggruppamento Carabinieri Cites, avviata in Umbria con la collaborazione di alcune Stazioni Carabinieri Forestale di Perugia contro il traffico illegale di uccelli, in alcuni casi anche protetti. Il traffico era attivo in diverse regioni Italiani, e le indagini, coordinate dalla procura di Spoleto, hanno visto impegnati i carabinieri Forestali di Perugia, Napoli, Caserta, Forlì-Cesena,Vicenza, Belluno, Treviso, Trieste e Gorizia, oltre a quelli del Reparto Operativo Cites di Roma, specializzato nel contrasto al bracconaggio.
Gli uccelli venivano catturati in natura, poi gli veniva fissato un'anello identificativo contraffatto e venivano venduti come esemplari da richiamo per caccciatori. Ignari questi ultimi, convinti di acquistare uccelli di allevamento. I reati contestati agli indagati, inizialmente 7 poi divenuti 11, sono, oltre alla frode in commercio, la ricettazione, il maltrattamento animali, l’uso abusivo di sigilli e la caccia di uccelli con mezzi non consentiti. Nell’ambito delle perquisizioni sono stati rinvenuti circa 800 anelli inamovibili, nonché tutta l’attrezzatura necessaria per manometterli e inserirli all’avifauna selvatica. Sono circa 2000, infatti, gli uccelli vivi sequestrati, di cui circa la metà privi di anello, liberati immediatamente in natura dai militari nel corso degli accertamenti. Altri uccelli, più di 500, sono stati ritrovati morti, probabilmente destinati al consumo umano.

 

Ritrovati e sequestrati anche gli strumenti che venivano utilizzati per catturare gli uccelli: 241 reti da uccellagione, 10 richiami elettromagnetici, nonché diverse confezioni di testosterone, utilizzato per migliorare le prestazioni canore degli uccelli. Il numero di uccelli rinvenuti evidenzia un business illecito di particolare rilievo, considerato che il valore di mercato di un esemplare “da richiamo” può raggiungere anche 500 euro. Gli uccelli sequestrati da riabilitare al volo sono stati affidati ai centri di recupero animali selvatici “Il Pettirosso” di Modena e “Il Frullone” di Napoli. Particolarmente laboriosa si è rivelata, inoltre, l’attività tecnica, svolta congiuntamente a ornitologi e veterinari (resi disponibili dalle associazioni ambientaliste LIPU, Legambiente e CABS e dal Corpo Forestale del Friuli Venezia Giulia), finalizzata ad accertare l’alterazione degli anelli.