Il processo non va avanti per una questione di ...dialetti. E no, non siamo in Cina alle prese con un difficile confronto tra mandarino e cantonese, ma a Belluno e il dialetto incomprensibile, tanto da inficiare un processo, è il casertano. Da tre mesi i giudici del tribunale collegiale della città veneta non riescono a trovare un interprete che dia una svolta a un processo per maltrattamenti e violenza sessuale, commessi da un uomo, casertano appunto ma residente a Belluno, ai danni della compagna.
Ci sarebbero da trascrivere 26 ore di intercettazioni, insulti, aggressioni, tutto in casertano stretto: ci hanno provato con un interprete campano, della provincia di Salerno, che tuttavia ha alzato bandiera bianca, non capendoci molto. Un'empasse che tiene il processo bloccato ma la svolta potrebbe essere vicina: da poco è arrivato sotto le Dolomiti un carabiniere originario di Caserta, si è preso 90 giorni per fare quelle traduzioni.