La morte del feto non è avvenuta per un’azione violenta, ma per cause naturali. Questa sostanzialmente la motivazione che ha portato all’archiviazione dell’indagine avviata a carico del responsabile della manutenzione e sicurezza delle strade del Comune di Caserta dopo la caduta di una donna incinta che aveva sporto denuncia contro l’Ente. I fatto risalgono al dicembre 2017, quando la donna, incinta al settimo mese, cadde in una stradina del centro. Dopo qualche giorno, non sentendo più muovere il bambino, si recò in ospedale dove fu accertata la morte del feto. Il pm del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Mariangela Condello, aveva chiesto l’archiviazione del caso a seguito degli accertamenti dei consulenti, secondo i quali il feto, al momento dell’aborto, era già in avanzato stato di macerazione dopo 5 giorni dalla caduta. Non ci sarebbe stata, dunque, alcuna correlazione temporale tra i due eventi. Il giudice, dunque, a seguito delle varie consulenze ha deciso di accogliere la richiesta di archiviazione del pubblico ministero.
Abortì cadendo, archiviata la denuncia
Per i giudici nessuna correlazione tra i due eventi
Caserta.