Parenti di vittima di mafia arrestati per favori alla mafia

Sono parenti di una vittima innocente, sono accusati di concorso esterno

Caserta.  

Un "patto criminale" tra il clan dei Casalesi e un gruppo di imprenditori che erano diventati simbolo dell'anticamorra fino a fondare una Onlus. E' l'accusa cono cui stamattina sono state arrestate tre persone, Armando Diana di 77 anni e i nipoti Antonio e Nicola Diana, fratelli gemelli. Ad intercettarli sono stati gli uomini della questura di Caserta, su delega della Dda di Napoli. Sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa e sono attualmente ai domiciliari. I tre sono noti imprenditori del casertano che attualmente operano nell'ambito del riciclaggio di plastiche. Non sono considerati organici alla fazione Zagaria del clan dei Casalesi ma "collusi" e "compiacenti" rispetto alle attivita' del clan, sostiene la procura di Napoli. I Diana versavano al clan una somma di denaro ma, sostengono gli inquirenti, non perche' vittime di estorsione quanto piuttosto per ricevere protezioni e assicurazioni dal clan. Inoltre, svolgevano alcune attivita' come il cambio assegni sempre in accordo con i Casalesi. Le persone arrestate sono parenti di Mario Diana, ucciso dalla camorra nel 1985 a Caserta. In suo ricordo, nel 2013 avevano dato vita a una Fondazione impegnata nella promozione della sostenibilita' e a favore delle classi deboli e degli studenti disagiati.