Truffavano persone in tutta Italia: 21 arresti

Maxi operazione dei carabinieri. Vittime contattate dopo aver inserito annunci di lavoro

Parete.  

Sono 21 le persone arrestate nell'ambito di un'operazione dei carabinieri del Reparto territoriale di aversa e della Stazione di Parete, in provincia di Caserta che hanno condotto le indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord. Otto quelle finite in carcere, tredici ai domiciliari. Per tutte le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla truffa commessa ai danni di 80 persone in 42 province italiane.

L'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Napoli Nord è scattata per persone residenti nelle province di Caserta e Napoli. Le indagini erano state avviate nel mese di settembre di due anni fa fino ad ottobre scorso.

Secondo l'accusa, gli indagati avevano la loro base operativa proprio a Parete ma operavano in tutta Italia. Le vittime, soprattuto giovani donne in cerca di lavoro, venivano 'agganciate' dopo che avevano inserito i propri dati, compresi i recapiti telefonici, su siti internet che sarebbero dovuti servire ad agevolare la ricerca di un lavoro. Invece, dai sistemi informatici i truffatori ricavano i cosiddetti dati sensibili e successivamente chiamavano telefonicamente le vittime. Una volta contatti gli inserzionisti che cercavano lavoro, i malviventi con una serie di storie e chiacchiere si spacciavano come dipendenti del sito dove erano stati inseriti gli annunci, avvocati o agenti della polizia postale ed intimidivano i malcapitati spiegando loro di aver sbagliato ad inserire i dati e di aver commesso fantomatici ed inesistenti reati. Per questo motivo, secondo gli inquirenti, gli indagati prospettavano “inesistenti sanzioni amministrative o penali dovute alle presunte irregolarità nell'inserimenti dell'annuncio”. Agli inserzionisti veniva infine prospettata la necessità, per evitare le sanzioni, di corrispondere somme di denaro che ammontavano mediamente a 2mila euro da versare su carte prepagate attivate dagli indagati.

Secondo la ricostruzione della procura l'associazione avrebbe ricavato dalla truffa circa 134mila euro sottratti alle 80 persone finite nel mirino.