La pista dei combattimenti clandestini è ancora la più battuta, ma i volontari e le Guardie Zoofile dell’Enpa, che stanno svolgendo alcune indagini sulla morte della cagnetta Kelly, non escludono alcuna ipotesi. “Neanche – spiegano - quella legata a una possibile situazione di grave e ripetuto maltrattamento della pitbull; situazione comunque non riconducibile ad ambienti della criminalità organizzata. Dunque, c’è molta attesa per gli esiti dell’esame necroscopico” che, secondo l’associazione potrà fornire qualche elemento in più su questa terribile vicenda.
Intanto, l’Ente Nazionale Protezione Animali ha presentato alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere una denuncia contro ignoti, ipotizzando i reati di maltrattamento e uccisione di animali.
L’associazione punta il dito contro “i combattimenti clandestini; un fenomeno che nel Casertano continua ad avere una incidenza drammatica. Anche per questo – spiega Enpa – lanciamo un appello alla magistratura e alla polizia giudiziaria affinché tali reati vengano accertati e perseguiti con massimo rigore e severità. Auspichiamo che la nostra denuncia possa essere un punto di partenza non soltanto per fare luce sulla morte della povera Kelly, ma per debellare la piaga una volta per tutte.
Un appello Enpa lo lancia anche a possibili testimoni dei combattimenti clandestini come di altri reati contro gli animali. “Chiunque abbia notizie o informazioni su fatti del genere deve assolutamente denunciarli alla Polizia o ai Carabinieri, anche in forma anonima. Altrimenti – prosegue l’associazione – rischiano di restare impuniti. L’Ente Nazionale Protezione Animali è a disposizione per fornire ogni tipo di supporto”.
Il caso del ritrovamento del cane Kelly “è stato segnalato ad Enpa dai giornalisti della testata online Edizione Caserta che sono stati tra i primi a dare conto del ritrovamento della pitbull agonizzante. “Il corpo di Kelly, chiuso in un sacco della spazzatura e lanciato in un dirupo della campagna di San Felice Candello, presentava fratture ossee, lesioni profonde, numerose cicatrici – e dei tentativi di salvarle la vita. Invano. Perché – rimarcano dall'associazione - la cagnetta affidata a un veterinario, ha resistito 24 ore. Poi ha ceduto al peso delle sue ferite”.