Spara in faccia a migrante, arrestato: "Decisione mediatica"

Il 43enne si difende: "Mi sono difeso"

"Ho fatto fuoco per difendermi e sono intervenuto perche' il gambiano mi aveva anche fratturato lo zigomo". Questa e' la versione che Carmine Della Gatta, il 43enne che venerdi' sera ha sparato un colpo di pistola al volto di un 19enne richiedente asilo politico del Gambia che aveva dato fuoco alla sua stanza nel centro di accoglienza a Gricignano di Aversa, in provincia di Caserta, gestito dalla sua cooperativa. Il gip del tribunale di Napoli Nord, Fabrizio Finamore, ha pero' accolto la richiesta del pm Rossana Esposito, e ha disposto il suo arresto per tentato omicidio. Della Gatta cosi' passa dai domiciliari al carcere. "E' una decisione mediatica - sostiene il suo legale, Giovanni Cantelli - cosa e' cambiato rispetto a due giorni fa quando la procura ha invece disposto gli arresti domiciliari?". Secondo l'avvocato della vittima, Hilarry Sedu, di origine nigeriana, non ci sono referti medici che provano che Della Gatta la sera della aggressione si sia fatto soccorrere. Il legale nigeriano spiega che il 19enne "e' al Cardarelli in coma farmacologico. Entro oggi ci sarsa' una consulenza maxillo-facciale e speriamo che non riporti lesioni permanenti. Lui non aveva alcun problema di natura psichica. Agli operatori aveva spiegato di aver subito torture in Libia che gli avevano provocato fratture e contusioni agli arti superiori e inferiori, per cui aveva bisogno di un ricovero in ospedale e di cure particolari; nessuno pero' lo ha ascoltato. Lui soffriva ma nessun mediatore e' intervenuto, semplicemente perche' questa figura non e' mai esistita al Centro La Vela. Alagiee e i suoi compagni sono stati trattati malissimo". Risulta ai carabinieri che il giovane ferito abbia piu' volte protestato nelle ultime settimane tanto che la Prefettura gli aveva revocato l'accoglienza nella struttura di Gricignano, da ieri comunque sgomberata da tutti i rifugiati.