di Siep
Quella notte, Diana raccontò di essere stato svegliato dalla telefonata della figlia che mentre rincasava aveva notato la presenza dei ladri nel giardino.
Lui sparò e uccise quel ladro. Ora è indagato. Carlo Diana, il meccanico di Villa Literno che nella notte tra il 20 e il 21 marzo del 2016 sparò e uccise un ladro, un albanese di 37 anni che era entrato nel giardino della sua villa, rischia il processo per omicidio volontario.
Diana è stato raggiunto dall'avviso di conclusione delle indagini da parte della Procura di Napoli Nord con il capo d'imputazione di omicidio volontario.
Inizialmente era stato indagato per eccesso di legittima difesa. Alcuni elementi non corrisponderebbero con la versione fornita dall'uomo. Autopsia sul corpo dell'albanese e le immagini di una telecamera posta nei pressi dell'abitazione di Diana e accertamenti balistici avrebbero rimodulato il quadro accusatorio.
In casa oltre al meccanico, c'erano la moglie e il figlio. Con l'albanese c'erano altri due complici che poi lo abbandonarono ferito a morte davanti al pronto soccorso dell'ospedale di Aversa. Vennero trovati sette bossoli in giardino. Il ladro venne attinto da un colpo alla giugulare. Diana aveva spiegato di aver saprato dal balcone e non per uccidere. Versione che non corrisponderebbe, alla luce degli accertamenti effettuati.