Associazione per delinquere di stampo camorristico finalizzata alle estorsioni aggravate dal metodo mafioso. Sono le accuse nei confronti di due persone ritenute responsabili di una serie di estorsioni commesse ai danni di imprenditori di Marcianise, con “l'obiettivo, - spiega la Procura – di favorire il clan Beleforte”, finiti al centro di un'ordinanza cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli al termine delle indagini coordinate dalla Procura distrettuale antimafia di Napoli e condotte dagli agenti della Squadra mobile di Caserta e dal Nucleo investigativo dei carabinieri di caserta.
Secondo le accuse, “nonostante la scelta di collaborare con la giustizia intrapresa da Salvatore Belforte, nell'imposizione dei reati estorsivi...”, gli investigatori si sono concentrati “sul territorio ed hanno evidenziato che le vittime erano costrette a finanziare esponenti del clan Piccolo e Belforte, considerate da loro fonte sicura di approvvigionamento”.
Di qui la richiesta del provvedimento cautelare che “costituisce lo sviluppo e l'approfondimento di altre investigazioni che il 19 gennaio scorso aveva consentito di eseguire nei confronti dello stesso Salvatore Beleforte un decreto di fermo del pm, poi convalidato dal gip in relazione ad altre due attività estorsive commesse con le medesime modalità nei confronti di due imprenditori casertani”.