"Festival della Legalità" incontro finale a Cervino

Il titolo dell'incontro è "Il passato non deve essere dimenticato"

«Educare alla legalità - dice Angela Valentino, presidentessa di "Solidarietà Cervinese" - significa elaborare e diffondere un'autentica cultura dei valori civili.

Caserta.  

Si terrà lunedì 23 maggio alle 10, nella Scuola secondaria di primo grado "Enrico Fermi" di Cervino Caserta, il terzo e conclusivo incontro del "Festival della Legalità", manifestazione nata da un protocollo di intesa tra l'associazione "Solidarietà Cervinese" e l'Istituto Comprensivo "Enrico Fermi".

Il titolo dell'incontro è "Il passato non deve essere dimenticato" e vedrà la presenza, in qualità di testimone d'eccezione, don Luigi Merola. Il programma prevede i saluti istituzionali delle autorità presenti, la presentazione del progetto "Festival della Legalità", la testimonianza diretta di don Merola, che poi risponderà alle domande dei ragazzi. Apriranno e chiuderanno la manifestazione due momenti artistici preparati dagli stessi alunni della scuola.

«Educare alla legalità - dice Angela Valentino, presidentessa di "Solidarietà Cervinese" - significa elaborare e diffondere un'autentica cultura dei valori civili. Si tratta di una cultura che consente l'acquisizione di una nozione più profonda ed estesa dei diritti di cittadinanza ed aiuta a comprendere come l'organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di relazioni giuridiche».

La data della conclusione non è stata scelta a caso. Il 23 maggio non è un giorno qualunque, ma la data in cui, nel 1992, gli italiani hanno preso coscienza della gravità del fenomeno mafioso, con l'esplosione sull'autostrada che collega Punta Raisi a Palermo, all'altezza dello svincolo di Capaci. L'immagine della distruzione dell'autostrada e delle vite spezzate del magistrato Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani fece insorgere la popolazione. Una data fondamentale dunque per la conclusione del "Festival della Legalità" che deve essere visto come una giornata di commemorazione di quanti sono caduti cercando di opporsi al potere criminale e per guardare al futuro con gli occhi di un bambino che altro non può fare che sorridere alla vita.

Redazione Ce