Si è tenuta questa mattina, nella sala Chollet del Villaggio dei Ragazzi, la presentazione del libro della giornalista Giuliana Covella sul terribile omicidio di due bambine avvenuto nel 1983 a Ponticelli, nella periferia di Napoli.
“Il mostro ha gli occhi azzurri. Il delitto di Ponticelli”, edito da Guida Editori e con la prefazione del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che ha anche ispirato una docu-serie in quattro puntate andata in onda lo scorso aprile su Sky Original, ripercorre la triste vicenda di Nunzia Munizzi e Barbara Sellini, rispettivamente di 10 e 7 anni, per il cui barbaro omicidio furono all'epoca condannati all'ergastolo tre giovani incensurati che hanno sempre dichiarato la propria innocenza (Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo).
A 11 anni dalla sua prima edizione, il libro della Covella mira a far luce sul controverso caso: è dei primi di agosto, del resto, la notizia che la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo che non vuole rappresentare una revisione ma piuttosto l'opportunità di svolgere verifiche ulteriori per rendere veramente giustizia alle piccole Nunzia e Barbara. Nel dibattito che ha seguito la lettura di alcuni brani del testo, impegnando diversi allievi delle Scuole del Villaggio, coadiuvati, per l’occasione, dai docenti Rita Errico, Roberta Veltre, Francesco Angioni e Giovanni Di Nuzzo, vi è stato l’intervento, oltre che dell'autrice, anche del Commissario Straordinario del Villaggio dei Ragazzi, Antonio Caradonna, che con linguaggio chiaro ha offerto il proprio contributo per la valutazione sul piano etico e giuridico della buia vicenda affrontata.
Anche Annalisa Imparato, sostituto procuratore della repubblica presso la procura di Santa Maria Capua Vetere, ha espresso la propria posizione in merito, dichiarando:
“Essere magistrato comporta un dovere di responsabilità verso la collettività: siamo noi gli autori dei processi,coloro che con cura e devozione ricostruiscono piccoli tasselli per fare chiarezza e far trionfare la giustizia”.
Poi Il monito di Imparato ai ragazzi: “Siate la migliore versione di voi stessi, studiate, migliorate, confrontatevi, crescete. Coltivate il sacrificio e, soprattutto, la bellezza. Non fermatevi dietro al pregiudizio, alle apparenze. Andate a fondo.
Lì oltre il buio, la vita può essere meravigliosa”. All’evento, moderato dalla da Marilù Musto, cronista de “Il Mattino”, impegnata da anni a denunciare e a raccontare le vicissitudini di un territorio ad alto rischio di camorra, di dispersione scolastica, di esclusione sociale e di povertà educativa, diverse le autorità presenti.
Tra queste, il maggiore Massimo Esposito, comandante della compagnia dei carabinieri di Maddaloni e il coordinatore scolastico delle scuole della fondazione, Giusto Nardi. Al termine, il commissario Caradonna ha consegnato ai graditi ospiti un gagliardetto del Villaggio in segno di stima ed amicizia.