Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato alle 10.30 come da programma al cimitero di Casal di Principe per rendere omaggio a don Giuseppe Diana, il sacerdote ucciso dalla camorra 29 anni fa. Ad accoglierlo, il sindaco di Casale, Renato Natale e i fratelli di don Peppino, Marisa ed Emilio. Oggi a Casal di Principe saranno ricordate anche altre cinque vittime della camorra e saranno presenti i loro familiari: in particolare i congiunti delle tre insignite con la medaglia d'oro al valor civile, ovvero Domenico Noviello, Federico Del Prete e Salvatore Nuvoletta, e quelli di Antonio Petito e Antonio Di Bona.
La sorella di Don Diana: "Abbiamo condiviso lo stesso dolore"
"La visita del presidente mi riempie di orgoglio, di commozione perché abbiamo condiviso lo stesso dolore, solo lui può capire quanta sofferenza ci hanno arrecato le persone che ci hanno tolto un nostro familiare" dice Marisa, sorella di Don Diana arrivata al cimitero di Casal di Principe dove incontrerà il presidente Sergio Mattarella.
Casale ha accolto il Capo dello Stato con un manifesto gigante di benvenuto affisso all'entrata della cittadina e uno striscione appeso al ponte d'ingresso.
L'inno nazionale ail'Istituto tecnico Guido Carli
Dopo la visita privata sulla tomba di don Giuseppe Diana, il presidente Sergio Mattarella è arrivato nell'Istituto tecnico Guido Carli di Casal di Principe accolto dall'inno nazionale cantato dagli studenti. «Al presidente dirò di non dimenticare questi nostri ragazzi», le parole di Tommasina Paolella, dirigente scolastico dell'Istituto tecnico.
Dirigente Ist.Carli: visita di Mattarella un sogno per i ragazzi
"Per gli studenti è un sogno poter assistere alla visita del Capo dello Stato Mattarella, primo cittadino d'Italia, punto di riferimento per tutti, specie per i più giovani, che ha voluto dialogare con loro e questo è un segnale molto forte". Emozione ed orgoglio nelle parole di Tommasina Paolella, dirigente dell'istituto tecnico "Guido Carli" dove il presidente della Repubblica effettuerà la seconda tappa, l'unica pubblica, della sua visita a Casal di Principe (Caserta) per commemorare la figura di Don Diana .
"Questa scuola - aggiunge la Paolella - rappresenta la comunità di Casal di Principe, una cittadina rinata proprio dalla morte tragica di don Diana; da quel 19 marzo del 1994 è nata questa strada di riscatto che anche le associazioni le scuole hanno cercato e voluto. È lento e faticoso il percorso di riscatto ma pian piano riusciremo a trovare l'energia giusta per creare un futuro migliore in queste terre. I ragazzi - aggiunge la Paolella - racconteranno al presidente Mattarella la loro esperienza a Casal di Principe, cosa significa vivere in queste terre, le loro aspettative e speranze. Qui mancano ancora offerte di lavoro, la sanificazione dell'ambiente, e non dimentichiamo tutti i problemi sociali che il territorio vive, come l'abusivismo edilizio".
Il sindaco Renato Natale: "Promisi a Don peppe che il suo sacrificio non sarà vano"
"Ventinove anni anni fa promisi sulla tomba di don Peppe Diana che il suo sacrificio non sarebbe stato vano, la sua presenza qui dimostra che la promessa è stata mantenuta". Lo ha detto il sindaco di Casal di Principe (Caserta), Renato Natale, parlando dal palco dell'istituto tecnico Guido Carli alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Da quel giorno, ha evidenziato un Natale particolarmente emozionato, "qui si sono sviluppate iniziative contro la criminalità. Decine i morti ancora contati per mano della camorra, molte le vittime innocenti. Ma il popolo ha riconquistato trincea su trincea la sua libertà. È stato un lungo e tortuoso cammino fino al giorno in cui è comparso sui muri uno striscione con scritto 'qui la camorra ha perso'".
Mattarella: Don Diana eroe dei nostri tempi, la camorra è un cancro
Prima di venire qui, nella vostra scuola, mi sono recato al cimitero, davanti alla tomba di Don Peppino Diana, dove ho incontrato i suoi familiari. Don Peppino era un uomo coraggioso, un pastore esemplare, un figlio della sua terra, un eroe dei nostri tempi, che ha pagato il prezzo più alto, quello della propria vita, per aver denunciato il cancro della camorra e per aver invitato le coscienze alla ribellione". Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,Caserta ) in occasione della Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. "Don Diana - continua Mattarella - aveva capito, nella sua esperienza quotidiana, che la criminalità organizzata è una presenza che uccide persone, distrugge le speranze, alimenta la paura, semina odio e ruba il futuro dei giovani. Usava parole 'cariche di amore'. Parole chiare, decise, coraggiose. Dopo l'uccisione di un innocente scrisse: 'Non in una Repubblica democratica ci pare di vivere ma in un regime dove comandano le armi. Leviamo alto il nostro No alla dittatura armata'". Mattarella sottolinea: "E' esattamente così. Le mafie temono i liberi cittadini. Vogliono persone asservite, senza il gusto della libertà".