L'assemblea degli allevatori convocata dal coordinamento unitario in difesa del patrimonio bufalino ha deciso la data e le caratteristiche della mobilitazione che attraverserà le strade del casertano. Si terrà il 13 di settembre e si protrarrà con una serie di ulteriore di iniziative nei giorni successivi.
Durante l'incontro di ieri sera, partecipato da numerosi allevatori, il coordinamento unitario ha fatto il punto sullo stato delle iniziative del ciclo "#teladoiolacampagnaelettorale" che concluderà la sua prima parte il 9 settembre con l'assemblea di valutazione della fase di ascolto delle forze politiche che avranno accettato l'invito degli allevatori di venirli ad incontrare a Borgo Appio.
L'assemblea pubblica del 9 settembre adotterà il documento di valutazione ed esprimerà il giudizio sulla vicenda elettorale che gli allevatori si saranno formati in queste prime due settimane di incontri. Il documento con la "posizione elettorale degli allevatori" sarà portato, nelle successive due settimane sui territori perchè "I cittadini elettori abbiano una informazione chiara sulle responsabilità e gli impegni della politica".
In questo quadro, il coordinamento unitario indice la manifestazione del 13 settembre che muoverà da Borgo Appio per percorrere le strade e i paesi della provincia ed arrivare a Caserta dove, in serata, viene convocata una iniziativa pubblica: Il primo di una serie di comizi con cui il movimento proporrà agli elettori il proprio autonomo punto di vista.
La manifestazione ha un altro obiettivo che l'assemblea di ieri sera ha fissato con chiarezza: l'apertura del tavolo di confronto con la Regione Campania, il Ministero della Salute e il Ministero dell'Agricoltura.
E' dall'8 di gennaio scorso che il coordinamento unitario chiede di aprire un tavolo di confronto in cui discutere le proposte avanzate per avere un piano che risolva davvero la Brc e la Tbc bufalina e superi l'approccio fallimentare delle iniziative istituzionali che stanno diffondendo le zoonosi mentre colpiscono le aziende e massacrano animali sani.
A fine Luglio il movimento aveva chiesto al prefetto di Caserta di convocare un tavolo di confronto con le istituzioni regionali e il governo nazionale e il Prefetto aveva garantito il suo impegno. Ora, per gli allevatori, non c'è più nessuna ragione perchè il tavolo non si faccia e non si apra il confronto che possa portare ad una soluzione condivisa.
Per preparare questa nuova mobilitazione l'assemblea degli allevatori ha predisposto due diverse iniziative: a partire da lunedi prossimo si terranno riunioni territoriali nelle aziende per mobilitare le forze e viene lanciato un appello alle associazioni, movimenti, cittadini, mondo delle parrocchie, sindaci per partecipare e far sentire forte la voce di una comunità che non può essere inascoltata nella sua richiesta di essere trattata dalle istituzioni con "rispetto".
"La democrazia non è una variabile nella disponibilità delle scelte politiche, non è una concessione del principe è la condizione fondante della nostra carta costituzionale. Non c'è alcun motivo trasparente perché il confronto con il coordinamento (formato da oltre 20 associazioni sindacali, di allevatori, dell'impegno anticamorra) non si istituisca. Auspichiamo che dalle istituzioni Regionali e da quelle Nazionali arrivi il prima possibile la disponibilità a quel confronto trasparente e di merito di cui il territorio e il comparto hanno bisogno. Ricostruire il clima di fiducia fra le istituzioni e i cittadini del territorio è sempre stato il primo obiettivo dichiarato del movimento anche perché nessun Piano di eradicazione può essere fatto contro il territorio, le imprese e i cittadini che, al contrario, vanno pienamente coinvolti e resi protagonisti" sottolinea il portavoce Gianni Fabbris.
L'assemblea degli allevatori di ieri sera ha espresso, del resto, una unanime e chiara posizione: "non abbiamo bisogno di pacche sulla spalla, non abbiamo bisogno di essere rassicurati, non abbiamo bisogno di concessioni. Abbiamo bisogno che le nostre istituzioni si siedano al tavolo di confronto che chiediamo da tempo per ridiscutere un piano che sta fallendo colpendo le imprese mentre non risolve i problemi dalla Brc e della Tbc lasciando i cittadini sempre più esposti ai rischi"