Il vaccino anti Covid-19: priorità per i malati di tumore

Degli oltre 100 mila morti per la pandemia, il 16% è composto da persone con storie di tumore

il vaccino anti covid 19 priorita per i malati di tumore

Unico scudo indispensabile per fermare i decessi...

Caserta.  

Se contraggono il Covid 19, i pazienti oncologici sono più a rischio di sviluppare i sintomi della malattia, di essere ricoverati e soprattutto di avere complicanze anche molto gravi. In più, devono sospendere – seppure temporaneamente – i trattamenti antitumorali in corso.

Ecco perché è più che mai fondamentale la vaccinazione per questa categoria di pazienti, che non a caso rappresenta fino a oggi il 16% degli oltre centomila morti fatti registrare in Italia in seguito alla pandemia. E per fortuna le ultime raccomandazioni del Ministero della Salute, aggiornate al 10 marzo, stanno tenendo conto di tutto ciò, avendo inserito nel piano vaccinale, tra le categorie da vaccinare con priorità, anche quella dei malati oncologici.

Ma come si stanno organizzando le regioni italiane dotate di una rete oncologica di fronte all’emergenza da vaccinazioni ai pazienti con una storia di tumore?

Per rispondere a questa e ad altre domande, la Rete Oncologica Pazienti Italia (Ropi) sta tenendo una serie di webinar con la partecipazione dei referenti delle reti operative sul territorio, accanto a esperti e rappresentanti delle istituzioni. L’iniziativa è giunta al suo secondo appuntamento e ha ascoltato finora i coordinatori di dieci realtà regionali: Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Campania, Piemonte, Sicilia, Emilia-Romagna, Puglia, Marche. L’obiettivo? Superare le differenze tuttora esistenti nell’erogazione dei vaccini a livello regionale e procedere più speditamente possibile. Da oggi è disponibile per tutti un Quaderno informativo su www.reteoncologicaropi.it 

Il quadro che sta emergendo da questi incontri permette già di fare delle valutazioni circostanziate. Ci sono ancora tante, troppe differenze tra regione e regione sia dal punto di vista della gestione dell’emergenza sia da quello della comunicazione ai pazienti su tempi e percorsi. Con il risultato che spesso questi ultimi si ritrovano spaesati: “I pazienti oncologici stanno iniziando o hanno già iniziato a vaccinarsi, a seconda della loro collocazione geografica – osserva la Presidente di Ropi, Stefania Gori –. Le nostre reti sul territorio serviranno a dare loro un aiuto in più, ricordando per esempio che anche dopo essere stati vaccinati sarà fondamentale continuare a seguire le regole di comportamento che hanno osservato finora: il distanziamento interpersonale, l’accurata igiene delle mani e via elencando”.

“Ropi ha inoltre realizzato uno strumento, che abbiamo chiamato “Quaderno” e che servirà ai pazienti oncologici per conoscere e tenere a mente le istruzioni da seguire in tempo di pandemia. Con linguaggio chiaro vengono spiegate tutte le regole, anche quelle solo apparentemente più scontate, per minimizzare ogni rischio di contagio da Covid 19” – aggiunge la dottoressa Gori.

Il prossimo passo è un monitoraggio ancora più attento su base regionale: “Chiederemo a tutte le altre reti oncologiche regionali Ropiquando è stata iniziata la vaccinazione e in che modo sono stati seguiti i criteri stabiliti dal Ministero della Salute”, precisa ancora la Presidente di Ropi.

“La priorità è vaccinare al più presto questi pazienti che rientrano nella categoria degli estremamente vulnerabili, ma dobbiamo pensare anche alla vaccinazione di tutti quei 4 milioni di italiani che hanno avuto una diagnosi di tumore. La speranza è che l’arrivo in massa di una quantità adeguata di dosi possa consentire il raggiungimento di questo obiettivo nel tempo più breve possibile».