Zona rossa: 700 tamponi da eseguire, qualcuno tenta fuga

Area Cirio: dopo 10 casi covid tamponi a tappeto sui residenti, in maggioranza bulgari

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Mondragone.  

700: sono i tamponi che si dovranno eseguire sugli abitanti della zona ex Cirio di Mondragone, dichiarata ieri zona rossa da De Luca. L'allarme era scattato quando una partoriente di nazionalità bulgara è risultata positiva al covid una volta arrivata in ospedale per dare alla luce il suo bimbo, e dopo che un altro cittadino bulgaro residente nello stesso stabile è arrivato al pronto soccorso con febbre alta e problemi respiratori.
Dai controlli fatti su alcuni residenti, circa 200 tra domenica e lunedì, sono emerse 10 positività: abbastanza per spingere la Regione e il governatore De Luca a dichiarare zona rossa l'area e a creare un cordone sanitario attorno ai palazzoni divenuti dimora per gli appartenenti della comunità bulgara.
Jersey di cemento e forze dell'ordine a presidiare, con alcuni che avrebbero anche tentato la fuga per sottrarsi ai controlli. Nei prossimi giorni in ogni caso tutti i residenti dovranno essere controllati per evitare che il virus si diffonda nella cittadina: e sono circa 700 secondo le stime le persone che dovranno essere sottoposte a tampone.

 

"I positivi – afferma il sindaco Virgilio Pacifico – andranno al Covid Hospital di Maddaloni, gli altri resteranno a Mondragone e saranno monitorati costantemente. Sappiamo che anche in Bulgaria ci sono focolai, e non è improbabile che i casi di Coronavirus nella comunità bulgara di Mondragone siano dovuti a persone tornate in Italia nei giorni scorsi. Stiamo realizzando un cordone sanitario così come stabilito dall'incontro tenuto oggi in prefettura. C'è preoccupazione, ma la grande sinergia tra Comune, Asl, forze dell'ordine e Polizia Municipale, sono sicuro che garantirà l'efficacia dell'intervento”. I