“Ho seguito con attenzione gli sviluppi della vicenda scarcerazioni nel periodo Covid con grande rammarico. Come segretario generale nazionale del Lisipo ho già espresso il mio secco No rispetto ad una scelta che mi vede in dissenso. Nessuno avrebbe mai immaginato di vedere ai domiciliari mafiosi o camorristi che erano in regime di 41 bis”.
A parlare è Antonio De Lieto, segretario generale nazionale del Lisipo che prosegue: “Abbiamo manifestato il nostro punto di vista su una decisione che mortifica gli italiani onesti. Come sindacato siamo da decenni al fianco degli operatori delle forze dell’ordine e conosciamo ogni minima istanza e difficoltà che vivono quotidianamente, dalle turnazioni all’equipaggiamento.
Oggi crediamo sia giusto dare voce ed ascoltate gli operatori di Polizia che conoscono, vivendo sui vari territori, le situazioni caso per caso. Anche il tema della gestione dei flussi migratori con picchi che stanno aumentando negli ultimi tempi deve preoccupare e impone un intervento chiaro da parte dello Stato. Ad esempio, a Trieste da settimane ci sono operatori delle forze dell’ordine in difficoltà, chiamati a gestire un flusso migratorio, cosiddetto Lampedusa del Nord, con mezzi probabilmente inadeguati anche sotto il piano della sicurezza sanitaria.
Ci auguriamo di poter incontrare i vertici statali per un confronto sereno alla ricerca di soluzioni su questa tematica e intanto siamo pronti ad organizzare una manifestazione di piazza, unitamente ai colleghi della Polizia Penitenziaria.
Anche la vicenda di Santa Maria Capua Vetere con gli avvisi di garanzia per oltre 50 agenti di Polizia Penitenziaria ci lascia perplessi, senza voler entrare nel merito dell’operato della magistratura in cui esprimiamo massima fiducia”.