Covid: Croce Rossa in campo col progetto "Non sono bersaglio"

Progetto pilota di diritto internazionale umanitario ideato da Ivan Soprano e Tiziana Esposito

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Caserta.  

Il progetto pilota della Croce Rossa, rivolto alle 17 classi quinte del Giordani, ha avuto inizio con un primo evento formativo il 4 dicembre 2019 e successivamente il 15 gennaio ed il 5 febbraio 2020. Era previsto un ulteriore incontro per il 4 marzo, che non ha avuto luogo, poiché era già esplosa in tutta la sua violenza l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Il progetto, sviluppato con la Dirigente Scolastica dott.ssa A. Serpico dell’Istituto Giordani, è stato ideato e coordinato dai volontari della CRI Ivan Soprano e l’avv. Tiziana Esposito (entrambi Istruttori di Diritto Internazionale Umanitario).

In questo momento particolarmente drammatico, l’obiettivo è poter vincere la sfida affinchè questa grave crisi possa trasformarsi e diventare un’opportunità di rinascita etica umana e solidale.

La prosecuzione del progetto nella modalità di didattica a distanza, già da tempo utilizzata da alcuni docenti, viene impiegata anche nel progetto di diritto internazionale umanitario della Croce Rossa, sfruttando le piattaforme informatiche con cui gli alunni della scuola hanno già dimestichezza, costituisce per loro una notevole opportunità ed un ulteriore supporto didattico e psicologico necessario, in questo momento, per cementare quel senso di appartenenza e comunità che la scuola rappresenta. Il progetto a distanza e le tematiche emerse in queste lezioni online: il primo elemento di riflessione condiviso con gli alunni, è che gli operatori sanitari oggetto della campagna “Non sono un bersaglio”, sono gli stessi che oggi vediamo esposti in prima linea, in un impegno straordinario di soccorso, con turni estenuanti, spesso vittime di contagio e molti, pagando il prezzo più alto, perdono la loro vita per salvare quella degli altri. Attualmente gli operatori sanitari sono diventati i principali “Bersagli” del virus, insieme ai tanti volontari della Croce Rossa che operano senza retribuzione alcuna, spinti solo da sentimenti di umanità, solidarietà, amicizia e amore per il prossimo.

Altre toccanti riflessioni che gli istruttori hanno condiviso con i ragazzi: la solidarietà nei confronti di tutto il popolo Lombardo, che in passato, nel corso della storia, con le loro azioni ha dimostrato di avere un grande cuore, ispirando la carità internazionale e la stessa nascita della Croce Rossa.

Attualmente la Lombardia è la più sofferente e conta il maggior numero di contagi e decessi, con tantissime vittime, anche tra operatori sanitari, volontari e sacerdoti. Il messaggio che gli operatori sanitari sono oggi più che mai “bersaglio” ed il volontariato costituisce un valore unico e prezioso, è arrivato forte e chiaro, diretto e vicino al cuore dei nostri ragazzi.