"Solo verde pubblico e non altro nell'area ex Macrico"

L'appello dei parlamentari casertani Santillo, Iorio e Del Monaco

solo verde pubblico e non altro nell area ex macrico

La nota

“Davvero non si comprendono l’agitazione e gli attacchi gratuiti da parte del Comitato Macrico Verde nei nostri confronti, quando sono mesi che portiamo avanti l’iniziativa sull’area ex-Macrico senza che abbiano mai avuto nulla da dire. Inoltre abbiamo sempre tenuto tutti informati nei minimi particolari, sia sui componenti del tavolo che sulle diverse idee che sono nate nel corso delle conversazioni”. Così in una nota i tre parlamentari M5S casertani.

“Per evitare ulteriori strumentalizzazioni sulla vicenda, come già specificato nella nota che ha fatto seguito all’incontro di lunedì al Comune di Caserta, l’area Macrico, per noi deve diventare un’area verde pubblica. Questa è sempre stata la nostra posizione, manifestata più volte dopo ogni incontro, sia in Comune che nell’area stessa, con la massima trasparenza.

Ci opporremo sempre ad un qualsiasi diverso utilizzo di quest’area. Per raggiungere questo obiettivo, che dovrebbe vederci tutti uniti e compatti, non si può prescindere dal dialogo con tutte le parti in causa, dalla proprietà, al Comune, agli eventuali portatori di interesse, ne tantomeno da un’analisi oggettiva sullo stato attuale dell'area e dall’investimento economico che richiederebbe la sua riconversione, così da giungere ad un qualcosa di realistico”, proseguono.

“La linea è puntare su una destinazione area verde con rigenerazione delle strutture esistenti. Nessun incremento ma, anzi, minimizzazione dei volumi attuali, recuperando quelli strettamente funzionali a garantire l'autosostenimento dell’enorme area verde, da destinare esclusivamente ad attività culturali, sportive, sociali, comunque compatibili con area a verde pubblico. Il tutto da riportare nero su bianco in un documento tecnico condiviso da tutti da integrare nel Puc, così da mettere la parola fine ad una qualsiasi futura speculazione su questi terreni.

Non si capisce perché le due iniziative debbano andare in conflitto. L’individuazione di un progetto fattibile può solo aiutare all’attribuzione della categoria auspicata da tutti a quei terreni”, concludono.