"Contro il pericolo sempre presente che tornino rigurgiti nazi-fascisti non dobbiamo mai abbassare la guardia. Perciò chiediamo con forza, che la tomba di un criminale di Michael Seifert, ubicata nel cimitero di Santa Maria Capua Vetere e da tempo meta di omaggi periodici da parte di nostalgici, sia spostata altrove e sia anonima".
Ad affermarlo con forza è il presidente della sezione casertana dell'Anpi Agostino Morgillo, il quale ha scritto una lettera insieme al presidente dell'Anpi Alto Adige Sudtirol Guido Margheri, ai sindaci di Santa Maria Capua Vetere e Bolzano affinchè Seifert, meglio noto come il "boia di Bolzano", venga "seppellito in modo anonimo".
Seifert è morto nel 2010 nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, dove arrivò nel 2008 dopo essere stato estradato in Italia dal Canada in seguito alla condanna all'ergastolo nel 2000. "Con la morte di quasi tutti i partigiani - conclude Morgillo - il rischio concreto è che la memoria si diradi".