L'Australia dice “No” e resta in Hotel, mentre l'Italia sta provvedendo a concludere i lavori reclutando ditte specializzate che salderà di tasca propria. E' questo lo scenario, quasi drammatico, del Villaggio Olimpico di Rio de Janeiro che da oggi doveva cominciare ad ospitare le prime delegazioni a 10 giorni dall'inizio delle Olimpiadi. I 31 edifici costruiti a Barra da Tijuca non sono ancora pronti nonostante le battute del primo ministro brasiliano che si è lasciato scappare qualche parola di troppo. “Gli australiani si rifiutano di entrare perché i lavori non sono finiti? Tra poco sarà tutto ok, gli porterò anche un canguro così si sentiranno a casa”. Ma gli australiani non ci stanno perché hanno trovato condizioni catastrofiche: “tubi bucati, acqua che cola tra i fili elettrici, sporcizia e puzza di gas”. Insomma i giochi brasiliani partono col piede sbagliato e a breve tutte le delegazioni raggiungeranno Rio. Carlo Mornati, Capo Missione del Coni, ha chiesto comprensione a tutti gli atleti fino a quando il villaggio non sarà completo. Il presidente del Comitato olimpico brasiliano Carlos Nuzman ha spiegato:”Tutto ok in 48 ore”. Le più lunghe per evitare altre brutte figure.