Boxe, il presidente D'Ambrosi esalta gli azzurri

Gli ori di Mouhiidine e Charaabi hanno dato ancora più lustro alla spedizione in Marocco.

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Al Trofeo Internazionale Mohammed VI, andato in scena sul ring di Marrakech in Marocco, sono arrivati grandi risultati per la spedizione azzurra. Tre medaglie parlano campano con gli ori di Aziz Abbes Mouhiidine e di Sirine Charaabi e il bronzo di Assunta Canfora. Del grande successo italiano ha parlato anche il presidente federale Flavio D’Ambrosi facendo il classico punto sulla situazione. 

Si è da poco concluso il prestigioso Torneo pugilistico internazionale "Mohammed VI", ospitato in Marocco e facente parte delle Golden Series 2023 IBA, che ha visto all'opera i migliori boxer del circuito olimpico. 

La Squadra Azzurra (maschile e femminile) ha riportato ben 7 medaglie - 2 ori, 2 argenti e 3 bronzi - mostrando, ancora una volta, evidenti progressi ed un consolidamento ai vertici della boxe mondiale. 

L'alfiere della spedizione è stato Abbes Mouhiidine, ormai indiscusso numero uno al mondo nella categoria -92 kg., che in finale ha demolito il pugile cubano due volte campione olimpico. 

I successi delle Squadre Azzurre sono senza dubbio la testimonianza più concreta delle bontà delle politiche sportive adottate dalla Fpi e, senza dubbio, rispecchiano il buono stato di salute del movimento pugilistico nazionale. 

Tuttavia, la strada che dovrà portare al definitivo decollo del pugilato italiano, è ancora lunga.  

Tra le tante cose su cui si deve lavorare alacremente, v'è il salto di qualità del movimento pugilistico Pro per il quale la Federazione sta lavorando da tempo. 

Dopo il piano di sostegno economico ai pugili appartenenti al Club Pro, partito nel mese di luglio u.s., in questo mese si sta cercando di elaborare un progetto di forte rilancio degli eventi Pro su emittenti televisive di prestigio; progetto che si spera alimenti, a sua volta, una virtuosa implementazione delle risorse, del numero dei match e dei pugili coinvolti. 

Ovviamente, sarà fondamentale accentuare, come nel circuito dilettanti, la ricerca del talento tra i giovani pugili Pro. Come ripeto spesso, serve la qualità dei match non solo i grandi eventi! 

Proprio dalla Nazionale elite dovranno venire, dopo le Olimpiadi di Parigi ed in futuro prossimo, gli atleti utili ad incrementare le fila dei pugili Pro. D'altronde quella naturale osmosi tra dilettanti e Pro, è il naturale sviluppo a cui si assiste normalmente negli altri Paesi ove si pratica, per tradizione, la nobile arte. In Italia qualcuno lo aveva dimenticato. 

Il Presidente Fpi  

Dott. Flavio D'Ambrosi