Il Presidente del Coni Giovanni Malagò è tornato a parlare con una lunga intervista rilasciata a Valerio Piccioni per “La Gazzetta dello Sport”. Tanti i temi trattati tra cui anche i giochi olimpici che dovrebbero tenersi tra luglio e agosto in Giappone.
“Le Olimpiadi non sono la cosa più importante, ma si tratta di un evento simbolicamente significativo. Sarebbe bello se fossero un vero spartiacque, se dimostrassero che il mondo può ripartire. Il Cio lavora per questo”.
Le Olimpiadi sono ancora lontane, l’estate potrebbe risolvere il problema del virus in gran parte del pianeta, ma il problema sono le qualificazioni.
“La cancellazione delle gare non riguarda solo chi deve qualificarsi. Anche chi è qualificato: una cosa è gareggiare da primo nel ranking della tua disciplina, una cosa da dodicesimo…".
Malagò chiede aiuto anche al Governo per non lasciare da sole le società sportive che rischiano un vero tracollo.
“Ci sono centomila società sportive in Italia, centomila società, che hanno dei costi fissi, la segreteria, l’affitto dell’impianto... Se non teniamo in vita tutto questo, quando potremo ripartire lo sport italiano sarà spacciato. Ma il governo percepisce l’importanza del nostro comparto”.
Intanto il capo dello sport italiano resta un contatto diretto e importante per tutti gli atleti che quotidianamente chiedono consigli e delucidazioni.
“Mi chiedono consigli, suggerimenti. Siamo riusciti a far partire Vanessa Ferrari e Lara Mori per Baku alla ricerca del pass olimpico per la ginnastica, Federica Pellegrini mi ha mandato un whatsapp domenica. Riesco a gareggiare a Marsiglia. Ma il giorno dopo me ne ha inviato un altro. C’era scritto: come non detto”.
Il coronavirus ha bloccato lo sport italiano e forse farà lo stesso anche nel resto d’Europa ma Malagò ha lasciato un chiaro messaggio: ”Fermarsi per poi ripartire”.