Il capitano è la certezza. Del resto stiamo parlando di uno dei migliori giocatori del mondo che si appresta a stabilire un altro record: quelle delle 125 presenze in azzurro, l'ottavo all-time sul palcoscenico mondiale. “Non sono mai stato uno che pensa ai record, non sto qui a contare i caps, ma sono orgoglioso di quello che ho fatto e spero di poter continuare ancora a lungo a vestire la maglia dell’Italia. Il momento più emozionante? La vittoria del 2011 al Flaminio contro la Francia: sofferta sino all’ultima mischia, fu un’emozione indimenticabile. Speriamo di vivere altri momenti come quelli”.
Parisse però tiene alta la guardia in vista dell'ultimo match casalingo. “La Francia arriva a questa partita dopo aver battuto la Scozia, che sta giocando molto bene, ed è reduce da un novembre di qualità, dove ha sconfitto nettamente Samoa e tenuto testa a Wallabies ed All Blacks. Sono un’ottima squadra, giovane, ma c’è sempre molta aspettativa da parte del pubblico e di tutto il rugby francese su questo gruppo. In ogni caso, noi siamo concentrati su noi stessi e su quello che vogliamo fare in campo: loro hanno maggiori qualità individuali, sono più forti di noi, ma le partite vanno giocate sino alla fine. Vedremo il risultato e tireremo le somme”.
Che Italia vedremo contro la Francia? “Non voglio parlare di tattica o strategia – ha concluso Parisse – ma abbiamo preparato la partita in base al tipo di avversario che troveremo davanti. Noi siamo una squadra che si basa molto sul proprio collettivo, sulla voglia di combattere, di essere ognuno al servizio del compagno e della squadra. Loro hanno grandi individualità, ma sotto pressione questo può essere un’arma a doppio taglio”.