Terzo mandato De Luca, terminata l'udienza: battaglia Stato - Regioni

Due ore per decidere se accogliere il ricorso presentato dal Governo Meloni contro la legge campana

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E’ durata due ore e si è appena conclusa la pubblica udienza che ha discusso il ricorso della Presidenza del Consiglio dei ministri contro la legge della Regione Campania, approvata lo scorso novembre, che consentirebbe al governatore Vincenzo De Luca di ricandidarsi per il terzo mandato. Davanti alla Corte Costituzionale ha relazionato il giudice Giovanni Pitruzzella che ha ricordato come il presidente del Consiglio dei ministri abbia impugnato l'articolo 1 comma 1 della legge della Regione Campania numero 16 del 2024 "lamentando la violazione degli articoli 3, 51 e 122 primo comma della Costituzione". A rappresentare Palazzo Chigi gli avvocati di Stato Ruggero Di Martino ed Eugenio de Bonis, per la Regione Campania gli avvocati Giandomenico Falcon, Aristide Police e Marcello Cecchetti. A presiedere il collegio è stato il presidente della Consulta Giovanni Amoroso che al termine del dibattimento ha congedato tutti pronunciando la formula di rito "sarà deciso".

E la decisione sarà comunicata non prima del tardo pomeriggio sera di oggi 9 aprile.

Difesa Campania: 'divieto terzo mandato espunto da vari ddl'

La previsione sul divieto del terzo mandato era in vari ddl costituzionali ma nel testo unificato fu espunta perchè ritenuta attinente alla forma di governo regionale e quindi si ritenne di non limitare troppo la potestà statutaria delle Regioni. Fin dalle origini, dunque, il Legislatore è stato consapevole che il divieto del terzo mandato è una norma che si attaglia alla forma di governo". Lo hanno sostenuto i legali della Regione Campania, gli avvocati Giandomenico Falcon, Marcello Cecchetti e Aristide Police, intervenendo davanti alla Corte Costituzionale per opporsi al ricorso di Palazzo Chigi contro la legge regionale della Campania che consente il terzo mandato all'attuale governatore regionale campano Vincenzo De Luca.

In proposito, i legali della Regione Campania hanno osservato che "solo lo Statuto regionale siciliano è l'unica norma di livello costituzionale esistente nel nostro ordinamento che indica il limite dei due mandati, e lo fa con riferimento alla forma di governo, si tratta dunque di un punto di riferimento che non può essere dimenticato", perchè esplicita che il tema dei paletti al mandato "non attiene la materia elettorale, ma quello della forma di governo regionale" che è un terreno sul quale va lasciata mano libera alle Regioni. Ad avviso dei legali della Regione Campania, la legge nazionale sulle elezioni regionali deve essere recepita da apposita normativa regionale e le leggi che si sono date le Regioni di Veneto, Marche e Campania "unanimemente considerano che il limite al mandato vada posto ma dicono anche che sono rilevanti i mandati successivi, a parte la Regione Campania che nella sua normativa ritiene rilevante anche il mandato in corso". 

La risoluzione del caso De Luca avrà ripercussioni sulle prossime campagne elettorali: nel 2025 oltre che in Campania anche in Veneto, rispetto alla possibilità di una terza ricandidatura consecutiva del presidente della Regione, Luca Zaia.