Il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra hanno stretto un'alleanza strategica per presentare un candidato comune che possa sfidare Vincenzo De Luca alle prossime elezioni regionali in Campania. La decisione rappresenta un passo significativo verso la costruzione di un'alternativa progressista, senza De Luca, che potrebbe portare a una svolta politica nella regione. Tra i nomi in discussione per guidare questa coalizione, emerge quello dell'ex presidente della Camera, Roberto Fico, un esponente di spicco del Movimento 5 Stelle, che sta guadagnando sempre più consensi come possibile candidato unitario.
Una coalizione senza De Luca
L’annuncio di questa alleanza è arrivato durante un incontro organizzato da Sandro Ruotolo, figura di rilievo della sinistra, e ha visto la partecipazione di esponenti chiave del Partito Democratico, come Marco Sarracino, responsabile Mezzogiorno, e del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, oltre a rappresentanti del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi e Sinistra. La novità politica sta nell'esplicito tentativo di costruire un fronte progressista che escluda il governatore uscente De Luca, mettendo fine al suo lungo ciclo politico alla guida della regione.
Le parole di Elly Schlein, segretaria nazionale del PD, hanno chiarito la posizione del partito: "Tutti utili, nessuno indispensabile e nessuno eterno", un messaggio diretto che ha trovato eco negli interventi di altri dirigenti come Stefano Graziano e Tony Ricciardi, che hanno apertamente espresso il loro dissenso rispetto all'ipotesi di un terzo mandato per De Luca. Ricciardi ha richiamato un principio di "fisiologia democratica", sottolineando che anche chi governa bene, dopo un certo periodo, dovrebbe cedere il passo per favorire il rinnovamento politico.
Roberto Fico: l'ipotesi di un candidato unitario
Il nome di Roberto Fico è sempre più citato come possibile guida della coalizione. L'ex presidente della Camera ha espresso chiaramente la sua adesione alle regole interne del Movimento 5 Stelle, che impediscono una candidatura per chi ha già ricoperto due mandati elettivi, ma ha anche lasciato intendere che, se le regole cambiassero, potrebbe essere pronto a considerare una sua candidatura. La sua figura rappresenterebbe un punto d'incontro ideale tra le diverse anime del fronte progressista, unendo il carisma e l’esperienza istituzionale del M5S con il sostegno di una parte rilevante del PD e della sinistra.
Il ruolo di Gaetano Manfredi
Anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, si è imposto come garante di questa alleanza progressista, pur ribadendo la sua intenzione di rimanere concentrato sul governo della città e sulla sua candidatura all’ANCI. Manfredi ha evidenziato come la Campania abbia bisogno di un nuovo corso politico, basato su competenza e qualità nell'amministrazione, criticando duramente la gestione della regione negli ultimi anni, soprattutto nei settori della sanità e dei trasporti.
Le critiche a De Luca e i rischi di una candidatura divisiva
Vincenzo De Luca rimane una figura influente e controversa nel panorama politico campano. Durante i suoi due mandati, ha consolidato un forte controllo sull'amministrazione regionale, ma la sua leadership è ora messa in discussione non solo dall’opposizione, ma anche da una parte consistente del suo stesso partito. Esponenti del PD come Stefano Graziano hanno sottolineato il fallimento di alcune politiche chiave, in particolare riguardo al peggioramento della qualità dei servizi sanitari e al sistema di trasporto pubblico.
Secondo le stime più recenti, la sanità campana è una delle peggiori in Italia per i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), con un punteggio di 135 su 210, rispetto a una media nazionale di 160. Inoltre, i trasporti regionali, spesso oggetto di critiche per inefficienza e ritardi, sono visti come un altro fallimento della gestione De Luca.
Le prospettive per le elezioni regionali
Le prossime elezioni regionali saranno dunque decisive per il futuro della Campania. L'alleanza tra PD, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra rappresenta un tentativo di riportare una nuova forma di progressismo al governo della regione, ma la sfida resta complessa. Un sondaggio di SWG evidenzia che il 54% degli elettori campani sarebbe favorevole a un cambio di leadership, mentre il 39% sostiene ancora De Luca. Tuttavia, la frammentazione delle forze progressiste e la difficoltà di mantenere coesa la coalizione potrebbero rappresentare ostacoli significativi per una riconferma alla guida della regione del centreeo sinistra, canonicamente inteso e dare il via a un candidato di destra, nel caso questa punti alla candidatura di un nome rappresentativo.