Caso Boccia-Sangiuliano: la donna pubblica audio, mail e nuovi documenti

Bufera sui rapporti tra il ministro della Cultura e la 41enne napoletana. Pd e M5S: è ricattato?

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Nuova puntata nella vicenda che vede coinvolti il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e la 41enne napoletana Maria Rosaria Boccia.

Nella notte la donna ha pubblicato un audio, altre mail e nuovi documenti sul proprio profilo Instagram. 

Pubblicato l'audio di una telefonata con un dirigente del ministero della Cultura e, nel colloquio, si fa riferimento a contatti già presi con componenti del team alle dipendenze del ministro. E ancora, una mail in cui le vengono forniti i contatti "per qualsiasi esigenza legata alla sua nomina quale Consigliera del ministro per i grandi eventi".

Non solo. Sui social viene fuori anche la mail a firma della responsabile della segreteria di Sangiuliano, che invia a Boccia le carte di imbarco sua, del ministro e di una terza persona, con all'oggetto "voli Sangiuliano/Boccia". Infine una mail con programma e orari della cerimonia di consegna delle chiavi della citta' di Pompei.

Durissimo il commento delle opposizioni. 

“Per quanto tempo un ministro può continuare a mentire agli italiani? È possibile che un rappresentante del governo cambi versione ogni giorno e non sia in grado di spiegare nelle sedi istituzionali i dettagli di una vicenda che sta imbarazzando il governo anche a livello internazionale? Sangiuliano è ancora nelle condizioni di guidare il ministero della Cultura in autonomia o è sotto ricatto?”. Lo chiede la capogruppo democratica nella commissione cultura della camera, Irene Manzi, dopo la pubblicazione sui social di nuovo materiali e audio che “smentiscono per l’ennesima volta le ricostruzioni che il ministro Sangiuliano sta fornendo sulla vicenda della nomina mai formalizzata di una sua collaboratrice”.

“Le ricostruzioni che Sangiuliano sta facendo trapelare alla stampa in modi del tutto inconsueti vengono quotidianamente smentite sui social dove una persona esterna all’amministrazione sta pubblicando audio, video e scambi di mail che dimostrano come la segreteria del ministro della cultura abbia lavorato per organizzare i viaggi e i soggiorni di una persona che non aveva alcun titolo per partecipare a missioni istituzionali. E che il gabinetto del ministro e altri uffici del Mic hanno condiviso con questa persona materiale riservato legato all’organizzazione del g7 permettendole di partecipare a riunioni e incontri con funzionari dello stato in cui si parlava anche di questioni economiche. Siamo davanti a una gestione del tutto opaca della cosa pubblica. Per quale ragione - conclude infine Manzi - alcuni soggetti privati hanno dichiarato di aver pagato le spese di viaggio e i soggiorni del ministro, della sua scorta e della sua delegazione? Perché quei favori? Serve chiarezza anche su questi aspetti” conclude Manzi tornando a chiedere a Meloni e Sangiuliano di “riferire in parlamento prima del G7 cultura”.

Caustico anche il commento del Movimento 5 Stelle: "Puo' un ministero come quello della Cultura e un intero governo essere ostaggio dei post sui social di una privata cittadina che puntualmente smentisce e getta ombre sulle dichiarazioni di Gennaro Sangiuliano? Puo' un Paese come l'Italia vedere le sorti di un esponente del suo governo essere appese ad una soap opera di serie B la cui trama è infarcita ogni giorno della crescente cialtroneria del suo protagonista? Puo' una Presidente del Consiglio che si rispetti, in un momento tanto cruciale per il Paese e con dossier delicatissimi di cui occuparsi, spendere il suo tempo appresso agli aggiornamenti del canale social di Maria Rosaria Boccia da Pompei? Visto che fino ad adesso Meloni e Sangiuliano continuano a tergiversare, glielo diciamo noi: no, non e' possibile. Gennaro Sangiuliano deve venire il prima possibile in Parlamento a chiarire tutto: non bastano le lettere ai giornali e i colloqui privati con Giorgia Meloni. E' in gioco il prestigio di quelle istituzioni che ogni giorno stanno calpestando". Lo affermano i capigruppo M5s in commissione Cultura dell Senato e della Camera Luca Pirondini ed Antonio Caso.