De Luca: "Arriveranno migranti per decenni sulle nostre coste"

"Servono politiche serie e unitarie dell'Europa prima e dell'Italia poi"

de luca arriveranno migranti per decenni sulle nostre coste

"Quando arrivano i migranti sulle navi noi in Campania siamo a disposizione nell'accoglierli. Ma sono convinto che non sia un tema da sbandierare in termini demagogici", è una situazione che "ci accompagnerà per decenni e servono politiche serie e unitarie dell' Europa prima e dell'Italia poi.Non amo vedere questo tema in termini di battaglia politica e demagogia, ci vuole un valore di fondo". 

Lo ha detto il governatore della CampaniaVincenzo De Luca a margine della presentazione della mostra "E-migranti" all'Archivio di Stato di Napoli. "La Regione Campania- ha ricordato De Luca - mette a disposizione l'ex casa di accoglienza dell'Asl Napoli1 all'Ospedale del Mare per l'approdo dei migranti per ragioni sanitarie, accogliamo chi sbarca per controlli medici e in maniera dignitosa. Facciamo la nostra parte. Ma ricordo anche che chi pensa che arriva qui per divertimento non ha capito. Noi abbiamo il dovere dell'accoglienza ma chi viene deve rispettare le nostre regole ei nostri modi di vita, perché ci sono componenti di migranti che si comportano male, a cominciare dal Litorale Domitio dov'è sorta la mafia nigeriana che non può essere tollerata"

De Luca ha poi commentato la mostra dell'Archivio di Stato che ha raccolto documenti dell'emigrazione dall'Italia tra la fine dell'800 e metà del '900, allestita con una parte del pacchetto di 200. 000 euro di fondi che la Regione nel Poc ha dato all'Archivio per lavori di ristrutturazione, mostre e ricerche. "La mostra - ha detto De Luca - è sulla memoria, sulla sofferenza di generazioni di meridionali che per vivere hanno dovuto lasciare i loro Comuni e le loro famiglie. Io sono figlio di uno degli emigranti che nel dopoguerra andò in Venezuela per accumulare un po ' di risorse e portare avanti la famiglia. Ma la mostra è anche sulla riscoperta di radici nostre e di generazioni che hanno sofferto e servono anche per ricordare che allora c'era la solidarietà umana. Oggi dobbiamo recuperare il senso di umanità con cui sono stati accolti i nostri parenti in altri Paesi".