Il regionalismo differenziato preoccupa anche la conferenza Episcopale Italiana. I primi ad esprimere profonda preoccupazione sono stati i vescovi della Calabria. Temono che la legittima autonomia dei territori possa incrinare il principio intangibile dell'Unità dello Stato e della solidarietà, generando dinamiche che andrebbero ad accrescere il forte divario già esistente tra le diverse aree del paese in particolare tra Nord e Sud. Perciò i vescovi auspicano una più serena riflessione sulla questione della politica, ma anche delle università nell'ottica di sviluppo unitario che riduca le storiche differenze consolidatesi nel tempo. Nel documento finale la Cei cita le parole di Papa Francesco dove “l'uguaglianza fondamentale è interpretata come una grazia spirituale. L'Uguaglianza fondamentale non è di nostra proprietà e in nessun modo si può disprezzare”.
I vescovi ricordano anche che "i doni del signore in quanto tali sono per tutti” e non solo di quelli che possono pagare più tasse. A preoccupare la Chiesa soprattutto i servizi essenziali, come la sanità. La tutela della salute verrebbe fortemente sbilanciata in favore degli abitanti delle aree più ricche del paese.