La scena non è passata inosservata. Salvini ad Afragola incede tra la folla che lo inneggia, e un supporter a un certo punto grida:"Elimina Saviano". l ministro, numero uno del Viminale, nella sua divisa della Polizia, non si indigna e sorridendo risponde:"Lunga vita a Saviano".
Da tempo tra il leader della lega e l'autore di Gomorra c'è una guerra aperta fatta di durissime accuse, insulti, querele. Ma se dalla folla qualcuno arriva a chiedere l'eliminazione di un uomo che da più di dieci anni è sotto scorta, se dalla folla di Afragola, dopo le bombe e le tante emergenze qualcuno chiede a gran voce di eliminare quella scorta “perché la paghiamo noi”, ci si sarebbe aspettato qualcosa di più di un'alzata di spalle e un sorriso. Ed è questo aspetto che Roberto Saviano decide di sottolineare in un tweet di risposta a quanto è accaduto, pubblicato sulla sua pagina social.
"Ad Afragola 8 bombe della camorra in 20 giorni, la politica locale compromessa con i clan e l'appello accorato al ministro dell'Interno è: 'Elimina Roberto Saviano!'. Si goda il risultato della sua propaganda, ministro".
La visita di Salvini ad Afragola aveva già scatenato una serie di polemiche per il baciamano che un uomo, sempre dalla folla inneggiante, aveva dedicato al leader leghista. Francesco Chianese, 52 anni, star del web per un giorno, ai cronisti ha risposto candidamente di aver baciato la mano del ministro perché gli è stato promesso che arriveranno i soldi, quelli del reddito di cittadinanza per intenderci, e lui, che è venditore ambulante di calzini da 30 anni, è certo di poter beneficiare della misura bandiera dei cinque stelle. Cinque stelle appunto, non la Lega, ma visto che stanno insieme al governo, si bacia la mano per la proprietà transitiva, e si ringrazia come si faceva una volta.
E non è tutto. In queste ore gira sul web anche un'altra foto, quella di Salvini con Cristina Acri, esponente di una lista civica: il marito Aniello Esposito è sotto processo a Catanzaro per un'inchiesta della Dda sul business dei migranti.
Quando il ministro dell’Interno è stato ad Afragola per incontrare il sindaco Claudio Grillo, ha parlato e stretto mani e si è concesso foto, compresa la giovane assessora alla pubblica istruzione e alle politiche giovanili. E sicuramente non era a conoscenza dei problemi giudiziari del marito di un esponente della giunta.
A marzo il marito dell’assessora sarà davanti al Tribunale di Crotone per rispondere dell’accusa di avere dato alla cosca locale un contributo per il centro di accoglienza di Cirò tra 2014 e 2015, anche attraverso i propri legami politici e istituzionali.