Governo M5S-Pd, la Campania ci spera: anche De Luca dice sì

E il deputato grillino Sibilia: nessun impedimento a un accordo sulle cose da fare per il Sud

di Pierluigi Melillo

Arrivano dalla Campania i primi spiragli per un possibile governo tra Cinque Stelle e Partito democratico. Quasi un segno del destino per il presidente-esploratore Roberto Fico.

Il via libera di Sibilia. Il primo assist arriva da un grillino della prima ora, l'avellinese Carlo Sibilia, deputato riconfermatissimo e segretario dell'ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati, il quale chiarisce: “Non c'è nessun impedimento ad un accordo con il Pd”. E spiega: “Archiviata l’esperienza Salvini che ha preso la sua decisione di restare legato a Berlusconi, ora credo che non ci siano più impedimenti per far avviare un governo M5S - PD. I nostri programmi hanno diversi punti di contatto. I temi del contratto sono il nostro faro. Andiamo oltre i nomi. Cominciare dal reddito di cittadinanza sarebbe un toccasana per tutto il Paese. Non parliamo di sogni ma di una sintesi realizzabile. Credo sia arrivato il momento buono per far partire un governo responsabile e solido”.

La retromarcia del governatore. Ma è ancora più sorprendente la posizione del governatore Vincenzo De Luca, perennemente in polemica con i Cinque Stelle: feroce l'ultimo scontro sul voto del 4 marzo quando l'ex sindaco di Salerno disse chiaramente che c'era “la camorra dietro i consensi del M5S in Campania”. Stavolta, invece, De Luca apre a un governo a Cinque Stelle: “Si al sostegno, se fanno cose utili per il Sud e il lavoro ai giovani. Ma serve operazione verità", ha detto il governatore nel corso di un incontro con i circoli Pd a Napoli.

Un governo per il Sud. “Se mi chiami delinquente per 10 anni e ora mi chiedi l'alleanza devi spiegare perché o dicevi palle ieri o dici palle oggi”, ha poi aggiunto De Luca sottolineando che “se qualcuno mi chiede di fare un governo nell'interesse del Sud Italia, dei giovani del Mezzogiorno, parlo non di elemosina ma lavoro, io lo sostengo. Non c'è bisogno di avere ministri, si può appoggiare un governo anche monocolore sulle cose utili per l'Italia, ma a partire dalle proposte non di una somma di parole ma con programmi consapevoli e sostenibili”.