Rebus governo, la crisi nelle mani di un napoletano

Mattarella affida l'incarico esplorativo a Roberto Fico: la sua è una missione (quasi) impossibile

di Pierluigi Melillo

La crisi nelle mani di un napoletano. La missione di Roberto Fico è di quelle (quasi) impossibili. Ma ora tocca a lui. Sono le 17 quando il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, decide di affidare al grillino arrivato sulla poltrona di presidente della Camera dei deputati il nuovo incarico esplorativo. Si cambia strategia.

L'asse M5S-Pd. La Casellati ha fallito cercando di mettere insieme M5S e centro destra. Ora si imbocca un'altra strada che porta a una possibile alleanza tra Pd e M5S. Ma Silvio Berlusconi è già pronto alle barricate, rinfrancato dal successo in Molise. “Tocca a noi guidare il Paese”, è il refrain che arriva dal Cavaliere di Arcore. Già, ma servono i numeri per governare. E al momento non c'è nessuna maggioranza in grado di comporre il governo. Fico deve provarci. Ma risolvere il rebus non è affatto semplice.

Il piano di Di Maio. Per verificare una eventuale compatibilità tra grillini e democratici, Luigi Di Maio ha affidato a un gruppo di professori coordinati da Giacinto della Cananea, ordinario di Diritto amministrativo a Tor Vergata, il compito di individuare dieci punti di convergenza tra il programma 5 Stelle e quello pd. Roberto Fico, all'uscita dal Quirinale, ha confermato di aver ricevuto il mandato esplorativo per "la ricerca di una possibile maggioranza parlamentare tra 5 Stelle e Pd".

La sfida di Fico. "Mi metterò al lavoro da subito - ha dichiarato il presidente della Camera dei deputati - secondo me il punto fondamentale è che si deve partire dall'interesse del Paese. In particolare dal programma per l'interesse del Paese". Napoli è in festa per la vittoria sulla Juve. Ma ora la capitale del Mezzogiorno ha un ruolo chiave per il futuro dell'Italia grazie a questo quarantenne, tra i pionieri del movimento di Grillo. La partita è aperta. Lui che fino al 2008 era un perfetto sconosciuto nel mondo della politica (quell'anno prese appena l'1,4 per cento alle regionali) ora ha l'occasione per il riscatto di Napoli e del Mezzogiorno.