Palloncini colorati e cori da stadio, Di Maio accolto da star

Festa a Pomigliano per il leader del M5S che apre agli altri partiti "per cambiare l'Italia"

di Pierluigi Melillo

Lo hanno accolto come una star. Palloncini gialli e cori da stadio nella piazza della “sua” Pomigliano d'Arco, qui dove undici anni fa aveva iniziato la sua carriera politica. Un altro bagno di folla, le stesse emozioni vissute in campagna elettorale. Ma stavolta Luigi Di Maio è il vincitore e si gode il trionfo nella sua terra, dove l'onda grillina ha travolto la vecchia politica, mortificando i De Luca e i De Mita persino nei loro feudi che sembravano fino a qualche tempo fa intoccabili. Sorride e dispensa abbracci, poi dal palco si scioglie in un discorso che arriva dal cuore: “Io sentivo il bisogno di venirvi ad abbracciare subito perché qui si è fatta la storia. Vi posso assicurare che essere qui, vedervi ringraziare e regalare anche un sorriso a chi non ce l'ha fatto perché c'era chi ci insultava, è una grande gioia. E noi, invece, gli abbiamo regalato un sorriso che sfonda il 60 per cento. Non serbiamo rancore, non è una partita di calcio". Il riferimento è all'aspra campagna elettorale condotta da Vittorio Sgarbi del centro destra, che aveva scelto di sfidare Di Maio nel suo collegio, nella sua città, con attacchi a volte violenti e offensivi. Ma il leader dei pentastellati preferisce guardare avanti. Al ruolo che oggi tocca al M5S, primo partito nel Paese. “Siamo aperti a tutti”, spiega parlando agli altri partiti in vista della scelta dei nuovi presidenti di Camera e Senato. “Ma dovete venire a parlare con noi”, insiste Di Maio che oggi in una lettera a “Repubblica” chiarisce meglio la sua apertura ai partiti, che sembra rivolta soprattutto al Pd: “Voltiamo pagina e cambiamo l'Italia tutti insieme”, scrive, confermando che il 4 marzo è iniziata la Terza Repubblica “che sarà la Repubblica dei Cittadini”. E ricorda una frase di Alcide De Gasperi, che disse: "Politica vuol dire realizzare". "La mia vittoria - ha sentenziato parlando sul palco di Pomigliano della Terra dei fuochi - va a tutte le persone morte di tumore a causa della peggiore politica che hanno subito in questo territorio".