"Per quanto ci riguarda è una persona che non ci aveva detto di far parte di una loggia massonica e per questa ragione non può stare nel movimento. Gli abbiamo inibito l'utilizzo del simbolo e quindi per lui è game over". Così Luigi Di Maio in merito al caso del candidato Catello Vitiello e al suo legame con la massoneria. Intanto, sono in corso le verifiche dei vertici M5S sulle restituzioni volontarie fatte sul conto del microcredito. Dai primi riscontri si evince che non solo i parlamentari, ma anche alcuni consiglieri ed europarlamentari versano i rimborsi sul conto e, dai calcoli fatti, i vertici sottolineano che "mancano più soldi di quanto affermato dalla stampa". “Se ci saranno controlli da fare li stiamo facendo – aggiunge Luigi Di Maio, e facendo riferimento all'inchiesta delle Iene che ha portato alla luce il caso: “Ringrazio chi ha fatto queste inchieste però questo è un Paese strano in cui restituisci 23 milioni la notizia è lo 0,1. Quelle persone come Cecconi e Martelli io li ho già messe fuori. Per quanto riguarda gli altri stiamo facendo tutte le verifiche che servono ma siamo orgoglio si che 23 milioni di euro sono stati restituiti ai cittadini e hanno fatto partire nuovi posti di lavoro per gli italiani. Come sempre abbiamo dimostrato che se c’è qualcuno che sbaglia viene messo fuori”. Poi la stoccata al segretario del Pd Matteo Renzi: “qui la cosa che veramente mi fa rabbrividire è che Matteo Renzi fa la morale a noi. Restituisca prima 23 milioni di euro, lui e il suo partito, e poi cominci parlare”. Nel corso del suo intervento al teatro San Nazzaro Di Maio ha parlato anche di immigrazione. "Dire 'dobbiamo importare immigrati per fargli fare figli' perché da noi c'è un problema demografico questo è di un razzismo incredibile". E sempre parlando del piano famiglia pensato dal Movimento aggiunge ironico: "I francesi non fanno più figli perché hanno più voglia di fare l'amore di noi ma perché hanno asili e pannolini gratis". "In Campania migliorare la qualità della vita significa sanità, è inutile che ce la raccontiamo. Prima di metterci altri soldi nella sanità dobbiamo spezzare rapporti tra politica e manager altrimenti mettiamo i soldi in un pozzo". Di Maio a Napoli ha parlato anche di ospedali: "La sanità sta lavorando per la politica, non per voi. A capo dell'Asl noi vogliamo che ci siano manager che ringrazino un concorso e non un politico per stare lì".
pi.mel.