Vergogna! Spendete tutti i soldi in alcol e sesso...

L'incredibile uscita del presidente dell'Eurogruppo. Ma prima di spendere bisognerebbe lavorare.

E le critiche arrivano da Paesi a disoccupazione zero. I soliti pregiudizi. Ora forse riprenderanno a chiamarci terroni. Con iuna differenza, questa volta i terroni sono pure i milanesi...

di Luciano Trapanese

Ora è tutto chiaro: se siamo in crisi è solo perché spendiamo i nostri soldi in alcol e sesso.

Non lo dice un ottuso scaricatore del porto di Rotterdam, ma il presidente dell'Eurogruppo. Al secolo, Jeroen Dijsselbloem. Un socialdemocratico.

E questa è la frase precisa che ha scatenato – e per fortuna – un putiferio di polemiche: «Ci sono anche obblighi da rispettare. Non puoi spendere tutto il tuo denaro in alcol e donne e poi chiedere aiuto». Il “non puoi” era riferito all'Europa meridionale. Spagna, Italia, Grecia e Portogallo. Paesi – secondo il laburista olandese -, dediti agli stravizi e spendaccioni. Tutto il contrario – evidentemente – del casto e parsimonioso Nord (come diceva Bellavista, «si è sempre meridionali di qualcuno», con buona pace di Salvini...).

Dijsselbloem ha poi tentato una marcia indietro: «Non siate offesi dalle mie parole, non riguardano uno specifico Paese ma è una considerazione valida per ogni Stato membro». Ma è una difesa debole. La sua frase è stata pronunciata mentre si parlava di crediti finanziari erogati ai Paesi del Sud Europa.

Pregiudizi. Un po' come quelli nei confronti della donne dell'Est, magnificamente espressi su Rai Uno.

Pregiudizi, di chi oppone alla cultura dell'efficienza e del risparmio (del Nord), quella dello spreco e del fancazzismo del meridione continentale (Milano compresa...).

Ora, che i Paesi nordici abbiano una organizzazione sociale sicuramente all'avanguardia non si discute. Che possano anche rappresentare un esempio da seguire per altre nazioni europee (Italia in testa), è indubitabile. Ma immaginare (dal profondo nord) che la crisi economica non si risolva perché ci svuotiamo le tasche ubriacandoci e facendo sesso, ci sembra almeno fuorviante.

Forse il ministro olandese sperava che consumassimo tutti marijuana olandese e per il sesso a pagamento ci rivolgessimo magari alle molto denudate ragazze in vetrina ad Amsterdam?

Non crediamo. Forse chi ha tassi di disoccupazione prossimi allo zero davvero non può capire le difficoltà di quanti cercano una occupazione (anche sottopagata), e non ci riescono. In Italia, come in Spagna o in Grecia.

Il laburista olandese, così come tanti altri suoi colleghi, dovrebbe riflettere anche su un dato: 150mila giovani (e non solo), italiani emigrano ogni anno (forse per trovare sesso e alcol altrove?).

C'è un tasso di povertà in continuo costante aumento (sempre colpa delle donnine e delle bottiglie?). Molte banche sono sull'orlo del crack. L'Alitalia anche. Decine di aziende chiudono ogni giorno. E tante altre sono in agonia.

Davvero l'Europa del Nord ritiene che tutto questo sia causato dalla nostra vita dissoluta?

Fra qualche giorno inizieremo un viaggio tra i paesi che stanno sparendo. Tra trent'anni la Campania (regione più giovane d'Italia), avrà dimezzata la sua popolazione. Non crediamo che il drastico calo di abitanti sarà provocato da una “epidemia” di cirrosi epatica o dalla diffusione in ogni dove di malattie veneree.

Quelle frasi dell'esponente politico olandese sono purtroppo peggio di uno scivolone. E in parte raccontano il perché l'Eu non è decollata. C'è diffidenza nei confronti dei meridionali. E anche un evidente complesso di superiorità. Ci sembra di essere tornati indietro di qualche decennio, quando certe frasi venivano pronunciate e ripetute come un ritornello nei confronti di noi “miserabili” terroni.