di Luciano Trapanese
Un braccio di ferro. Senza esclusione di colpi. Per ora molto virtuale, e che si alimenta sui social.
Da una parte il sindaco di lotta e di governo, Luigi de Magistris, campione dell'accoglienza, di una gestione dell'immigrazione “umanitaria”, che fa di Napoli la Barcellona italiana, in perfetta sintonia con la politica di Podemos, il riferimento politico del primo cittadino.
Dall'altra Matteo Salvini, il leader leghista che sull'immigrazione ha idee completamente diverse (che conoscete bene: prima gli italiani). E che l'undici marzo sarà a Napoli.
Sul capo del Carroccio il primo cittadino ha dichiarato: «Non ci piace questa violenza, questa indifferenza. Ho sentito da Salvini frasi sui migranti che fanno accapponare la pelle. Frasi hitleriane».
E poi ha rincarato, tanto per provare a rendere più piacevole la gita napoletana al leader delle camicie verdi: «Salvini non si puo? aspettare salti di gioia per la sua venuta a Napoli, lui che diceva: scappate, arrivano i napoletani. I napoletani puzzano»
La risposta del leghista (che ha un seguito enorme anche sui social), non si è fatta attendere. Ha postato una foto di de Magistris con la scritta: se questo è un sindaco. In aggiunta, sempre sulla stessa immagine, la definizione che gli ha riservato il primo cittadino partenopeo: rigurgito neonazista. Oltre a riportare la frase di una consigliera napoletana: «Te la diamo noi una lezione, bastardo!».
Provate a immaginare i commenti sotto al post (dove comunque non sono mancati anche gli aficionados di de Magistris).
Uno stile in perfetta linea con i tempi. Insulti, offese. In alcuni casi minacce. Più o meno velate. C'è un bel dialogare, insomma.
Poi l'altra stoccata. Ancora di de Magistris: il 28 febbraio concerto al San Carlo dei migranti di tutte le etnie. Organizzato anche e soprattutto in vista dell'arrivo di Salvini. Sempre per dire «Napoli non è come voi».
La risposta del leghista non si è fatta attendere. Un altro post, sempre su Facebook: «De Magistris insiste su di me: "nazifascista", "razzista", "comportamento criminale". Da vero democratico quale sono, l'11 marzo a Napoli, le porte del Teatro Mediterraneo saranno aperte anche per il sindaco. Non ho certo paura delle minacce e degli insulti di un chiacchierone di sinistra».
Del tipo: se tu inviti gli immigrati al San Carlo, posso invitare anche te.
E giù altri commenti...
Manca ancora un bel po' per l'arrivo di Salvini nel capoluogo partenopeo. Ne sentiremo altre. Forse anche peggiori.