“Lavorerò per evitare la scissione”, dice il Ministro Orlando parlando da Caserta. Lui che è stato anche commissario del pd napoletano smorza l'ipotesi di una sua candidatura per il dopo Renzi: se bastasse candidarmi a stoppare tutto l'avrei già fatto, ribadisce il Ministro, secondo il quale la scissione sarebbe una sciagura, tesi condivisa dal governatore De Luca che dice: gli italiani vogliono risposte su temi concreti. Sulla stessa linea il sindaco di Salerno, Enzo Napoli. Ma gli appelli all'unità non trovano consensi soprattutto in Campania, dove si riaccende lo scontro sul tesseramento. Il consigliere regionale Antonio Marciano va all'attacco pubblicando i dati, che sono negativi: a Napoli ci sarebbe un crollo, si contano al 14 febbraio poco meno di duemila tessere cifra che rende l'idea di una fuga dal Pd napoletano di almeno 18mila iscritti visto nel 2015 si registravano più di 20mila unità. A livello regionale mancherebbero almeno 37mila tessere, difficile pensare ad un disperato recupero entro il 28 febbraio, data in cui il tesseramento sarà ufficialmente chiuso. AD Avellino finora i tesserati sono 1.000 (erano più di 7mila 2 anni fa), come pure a Caserta, poco meno a Benevento 986, a Napoli appena 1.980 (con un -90 per cento) mentre a Salerno (il feudo del governatore De Luca) gli iscritti al Partito Democratico sono già 4.676, cifra comunque lontana dagli oltre 10mila del 2015.
pi.mel.