Bandi Psr: Coldiretti Campania scrive alla Regione

La prima proposta: introdurre subito i progetti integrati aziendali

Le difficoltà rappresentate fanno riferimento al divieto di realizzare interventi funzionalmente connessi. Ad esempio, non si possono progettare frutteti o serre senza prevedere sistemi di irrigazione o impianti antigrandine...

“Abbiamo dato atto al presidente De Luca e al consigliere Alfieri che occorreva partire con il PSR, ma allo stesso modo accogliamo il loro invito a presentare proposte migliorative”. Così Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vice nazionale, commenta l’invio del primo documento di Coldiretti all’Assessorato all’Agricoltura. Un documento sottoscritto con il direttore regionale Salvatore Loffreda, indirizzato al direttore generale Filippo Diasco, che ha ad oggetto “progetti di miglioramento materiali aziendali” con riferimento ai “progetti integrati aziendali”.

La prima proposta è stata conseguente ad un primo lavoro di screening nelle province campane, ascoltando le osservazioni degli imprenditori agricoli e dei tecnici. “Non pochi associati – si legge nel documento Coldiretti – hanno segnalato difficoltà di realizzare sulla tipologia 4.1.1 del PSR progetti di miglioramento materiale efficaci e funzionali allo sviluppo sostenibile delle loro aziende, a causa della non ammissibilità delle spese connesse alla realizzazione di investimenti previsti nelle tipologie 4.1.3 (effluenti zootecnici), 4.1.4 (irrigazione), 4.4.2 (infrastrutture verdi) e 5.1.1 (prevenzione danni da avversità atmosferiche)”.

Le difficoltà rappresentate fanno riferimento al divieto di realizzare interventi funzionalmente connessi. Ad esempio, non si possono progettare frutteti o serre senza prevedere sistemi di irrigazione o impianti antigrandine. Stesso discorso per investimenti per la realizzazione di stalle senza prevedere la possibilità di interventi per la riduzione di emissioni gassose. Il rischio – spiega Coldiretti Campania – è che gli imprenditori agricoli possano scoraggiarsi dal partecipare, vista l’impossibilità attuale al finanziamento di progetti completi. Al momento infatti non è disponibile un bando regionale per la realizzazione di “progetti integrati aziendali” che, come è noto, è una delle forme di accesso alle misure previste dal PSR. In tal caso un singolo beneficiario può accedere contemporaneamente a più misure del Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020.

Pertanto – scrivono Masiello e Loffreda – si chiede alla Direzione generale di accelerare al massimo l’emanazione del bando “progetti integrati aziendali” e allo stesso tempo di valutare l’opportunità di adottare misure transitorie da applicare fino a quando non sarà emanato. La Regione, nelle more, potrebbe stabilire che la domanda di sostegno per i progetti di miglioramento aziendale presentati sulla tipologia 4.1.1, che prevedono la realizzazione di investimenti anche a carico di tipologie d’intervento ancora non attivate (vedi le 4.1.3, 4.1.4, 4.4.2 e 5.1.1)  possa equivalere a manifestazione di interesse anticipata per i bandi che usciranno. In tal modo l’Amministrazione regionale non assumerebbe ulteriori impegni, ma le aziende potrebbero essere così autorizzare a spese anche per interventi di miglioramento non previsti dalla 4.1.1. Queste spese saranno ammissibili se sostenute, ovviamente, nel rispetto dei requisiti di ammissibilità previsti. Una volta pubblicati i nuovi bandi l’interessato provvederà a formalizzare la propria richiesta di sostegno nella quale preciserà di aver realizzato gli investimenti in attuazione di queste disposizioni transitorie.

A giudizio di Coldiretti Campania questa proposta contiene i seguenti vantaggi: non altera il budget finanziario; non riduce l’effetto incentivante dei bandi; non prevede modalità e procedure diverse da quelle considerate nelle Disposizioni generali; non richiede preliminari pareri da parte della Commissione Europea.

Redazione