È stato approvato dalla giunta il Ddl “Misure urgenti per l'individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all'installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile, e per la semplificazione dei procedimenti” della Regione Sardegna che di fatto vieta la realizzazione di impianti eolici nella quasi totalità della Regione, poiché definisce le aree considerate non idonee con criteri tali da vincolare tutto il territorio. Incredibili poi i criteri per il repowering che vengono vincolati a mantenere le altezze attuali impedendo quindi l’ammodernamento degli impianti obsoleti.
Si legge, infatti, che le misure proposte si applicano a tutto il territorio della Regione, comprese le aree e le superfici ritenute non idonee sulle quali si dovrebbero realizzare impianti a fonti rinnovabili in corso di autorizzazione e a quelli già in precedenza autorizzati, introducendo un gravissimo principio, contrario al criterio del legittimo affidamento, che retroattivamente vanificherà l’attività di molte aziende che operano in Italia sulla base delle leggi vigenti. Infatti questa norma non tiene conto delle aree idonee definite dalle leggi nazionali e prescrive che “sono fatti salvi i provvedimenti aventi ad oggetto impianti che hanno già comportato una modificazione irreversibile dello stato dei luoghi” che come evidente gli impianti eolici non comportano mai essendo gli stessi definiti per legge come pienamente reversibili.
Gli impianti in corso di autorizzazione, o che hanno già ottenuto un’autorizzazione, ma non hanno ancora iniziato a svolgere i lavori di realizzazione, non potranno essere realizzati se l’area prevista non è ritenuta idonea e questo significherebbe bloccare tutti quei progetti già pronti per essere realizzati e per i quali gli operatori industriali hanno speso soldi per svilupparli facendo affidamento sulle norme vigenti, il danno ovviamente sarà oltre che per le imprese anche per la Sardegna che perderà occupazione e sviluppo oltre che ritorni economici.
Per quanto riguarda poi il revamping o repowering si raggiunge una vetta che si potrebbe definire comica se non fosse drammatica, infatti tali interventi nelle aree non idonee (quindi praticamente tutte !) sono ammessi solo qualora non subiscano un aumento della superficie occupata e non comportino un aumento dell’altezza del singolo aerogeneratore. Come evidente anche ad un bambino per ottemperare a tale prescrizione bisogna mantenere gli attuali aerogeneratori, di vecchia concezione, meno efficienti, non più in commercio e soprattutto così facendo non si potrà recuperare il beneficio che il repowering garantisce e cioè la riduzione significativa di aerogeneratori che garantisce al contempo riduzione di impatti paesaggistici, aumento della produzione e riduzione del rumore.
Nel testo si legge anche che, per l’eolico offshore, sono considerate aree non idonee “quelle ricadenti nelle acque territoriali ai sensi della Convenzione di Montego Bay” e che le opere di connessione a terra degli impianti offshore dovranno essere realizzate in aree portuali, industriali, o aree degradate non oggetto di programmi di riqualificazione.
Per ultimo il Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde, nel Ddl, aggiunge di voler stanziare un’importante dote economica a favore della Sardegna affinché ogni famiglia e impresa sarda possa produrre la propria energia per autoconsumo, dando la possibilità di realizzare impianti a fonti rinnovabili solo ad imprese con sede operativa in Sardegna.
L’ANEV auspica che, al momento del passaggio di questo Ddl al Consiglio Regionale, molti di questi punti vengano rivisti perché, se così non fosse, significherebbe fare un passo indietro verso la transizione energetica e verso tutte quelle aziende che hanno già investito in questa Regione, e soprattutto si bloccherebbe l’unica possibilità di sviluppo industriale dell’isola che potrebbe risolvere l’annoso problema della Sardegna relativa all’inquinamento atmosferico causato dalla produzione di energia con il carbone (!!) e con il gas e il conseguente caro energia dovuto a queste produzioni.