132mila bottiglie di plastica in mare ogni anno: è allarme

Lo studio di Sandulli, biologo della Parthenope di Napoli

L'Italia produce ogni anno oltre 4.720 miliardi di bottiglie di acqua minerale in PET e ne rilascia oltre 132mila tonnellate nelle acque costiere, che in termini di CO2 prodotta corrispondono a 472mila tonnellate emesse per la loro produzione e 925mila tonnellate emesse per il loro trasporto, per un totale di 1.397.000 tonnellate di CO2 emesse". Lo ha dichiarato Roberto Sandulli, zoologo, biologo marino dell'Università Parthenope di Napoli, alla vigilia della convention che si svolgerà domani mattina ad Ischia, al centro congressi di Lacco Ameno, con la partecipazione di esperti da tutta Italia, del ministero dell'Ambiente e della Federparchi. "FondAmentali - Fondali del Regno di Nettuno" sarà il tema della conferenza voluta ed organizzata dall'Area Marina Protetta di Ischia "Regno di Nettuno" con la grande opportunità anche di vedere le spettacolari immagini dell'archeologia marina in tutto il Golfo di Napoli. "Il problema dell'inquinamento marino da plastica è di rilevanza planetaria ed è pertanto di difficile risoluzione. Si stima che dai 4 ai 12 milioni di tonnellate annue di plastica vengano trasferite al comparto marino ogni anno, contribuendo all'80% delle fonti inquinanti. L'inquinamento che ne deriva è quindi estremamente significativo - ha continuato Sandulli - e diffuso, tanto che si rinvengono detriti di plastica in ogni habitat marino, inclusi quelli più estremi e remoti (è recente la notizia del rinvenimento di plastiche anche in specie abissali). Almeno 700 specie di organismi marini interagiscono negativamente con le plastiche; molte le ingeriscono e altre ne vengono intrappolate, spesso con conseguenze letali. Le plastiche entrano negli organismi e nelle catene alimentari. Si prevede che nel 2050 raggiungeremo 25.000 milioni di tonnellate di plastiche negli oceani. Naturalmente, anche i paesi del Mediterraneo contribuiscono a tale impatto. L'unica soluzione per mitigare l'effetto un tale impatto potrebbe consistere nell'applicare la regola delle 4 R: Ridurne la produzione, Riusare gli oggetti di plastica, Riciclarla in altre forme e Recuperarla per altri usi. Ma siamo ancora lontani da tali obiettivi".