Stangata sulla spesa: frutta e verdura, sacchetti a pagamento

Costeranno da 2 a dieci centesimi

Sacchetti per frutta e verdura a pagamento, nuova stangata sulla spesa per gli italiani.

Dopo le buste della spesa con cui portare a casa ciò che si è acquistato scatta la tassa anche per i sacchetti di plastica leggeri in cui mettere frutta e verdura.

La rivoluzione dei sacchetti di plastica biodegradabili non si arresta. Questi sacchetti, inoltre, dovranno rispettare alcuni criteri e dovranno essere composti per almeno del 40% di materia prima da fonte rinnovabile. Una percentuale destinata a salire nel corso degli anni per arrivare al 60% nel 2021. Fin qui, tutto apprezzabile ma quello che fa discutere è il costo dell’operazione che si abbatterà integralmente sui consumatori. A pagare questi sacchetti, infatti, saranno i clienti dei supermercati. Al momento non è ancora stato fissato il prezzo ma, presumibilmente, potrebbe aggirarsi attorno ai dieci centesimi.

Significa che per ogni cosa che compriamo, ad esempio un chilo di mele, di pere e di albicocche, dovremmo aggiungere trenta centesimi perché ogni alimento, per essere pesato, deve essere imbustato a parte.

Sullo scontrino, oltre all'importo dei prodotti acquistati, ci sarà infatti anche il costo delle buste leggere, con e senza manici, quelle per intenderci usate per imbustare frutta e verdura sfusa ma anche per carne, pesce, gastronomia e prodotti di panetteria.

QUANTO COSTERANNO I SACCHETTI - Il prezzo di ciascun sacchetto, che dovrà essere biodegradabile e compostabile, ancora non si conosce ma dovrebbe ammontare, secondo i primi rumors, dai 2 centesimi fino a un massimo di 10.

Le nuove norme sugli shopper, contenute nella legge di conversione del decreto legge Mezzogiorno che ha avuto il via libera lo scorso agosto, prevedono che anche i sacchetti leggeri e ultraleggeri, ovvero con spessore della singola parete inferiore a 15 micron, siano biodegradabili e compostabili, con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile di almeno il 40%, e che siano distribuiti esclusivamente a pagamento. Si punta così a reprimere pratiche illegali tanto dannose per l’ambiente come quella dell'uso, per eludere la legge sugli shopper, di diciture quali 'sacchetti a uso interno'.

Per chi non rispetta le regole scatteranno multe salatissime,  da 2.500 euro fino a 100.000 euro se la violazione del divieto riguarda ingenti quantitativi di borse di plastica oppure se il valore delle buste fuori legge è superiore al 10% del fatturato del trasgressore.