Emigrazione: ad Avellino e Benevento vuota una casa su quattro

Un dato sconcertante per il crack immobiliare. Va bene solo a Napoli.

Dato superiore al 20 per cento di case sfitte anche a Salerno e Caserta. Situazione critica in tutto il Sud. Drammatica in Calabria.

di elleti

Mercato immobiliare in crisi? Non è solo colpa del crack economico. O della iper tassazione. C'è un altro dato: in Campania una casa su cinque è sfitta. E nelle province di Avellino e Benevento si arriva a una su quattro. Un dato sconcertante. Che ne segnala anche altro: la ripresa dell'emigrazione. Soprattutto dai piccoli centri.

Lo rivela l'analisi di “Solo Affitti”, una rete immobiliare specializzata nella locazione.

Più case di quelle che servono? Forse. Ma non solo. Cala la richiesta anche perché le agevolazioni fiscali non esistono. O sono scarse. O vecchie.

Il risultato? In provincia di Avellino il 26 per cento delle abitazione è vuoto. Sono 56mila 155 abitazioni. L'equivalente di una città di medie proporzioni. Per intenderci grande quattro volte Avellino (basta fare una media di quattro abitanti per ogni casa).

E a Benevento? Un po' meglio. Ma mica tanto. La provincia sannita è al secondo posto in Campania come numero di appartamenti sfitti. Il 24,48 per cento del patrimonio immobiliare. In tutto 35mila 155 abitazioni. Un'enormità.

Le altre province campane sono al di sotto della media nazionale (che è del 22, 55 per cento).

A Caserta la concentrazione degli immobili vuoti è del 21,72 per cento (88mila 609).

A Salerno è del 21,44 per cento (le case vuote sono 108mila 124).

Napoli è ultima in questa classifica, ed è anche la prima tra le grandi città per il livello di occupazione delle case vuote: 11,02 per cento, con 128mila 976 abitazioni non occupate.

Il dato complessivo della regione è del 17,08 per cento di case sfitte, che equivale a 417mila 576 abitazioni vuote. Una cifra non molto distante dal mezzo milione.

In Italia ci sono oltre sette milioni di case libere (22,5 del totale). E – anche per via della ripresa dell'emigrazione -, le percentuali maggiori riguardano proprio il Sud (Calabria 38,7 per cento, Molise 36,9 e Abruzzo 32,7).

«Facciamo in modo che – commenta Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti – questo grande patrimonio immobiliare a disposizione in Italia possa soddisfare il fabbisogno abitativo e faccia rivivere i piccoli e medi centri storici del nostro Paese. Occorre un progetto governativo chiaro sulla casa e sulle locazioni attraverso agevolazioni fiscali per proprietari e inquilini, come avviene in tanti altri Paesi europei. Un buon passo in questa direzione è la tassazione fissa al 21per cento della cedolare secca per i contratti a canone libero e al 10 per cento per i contratti a canone concordato. Occorre, tuttavia, far conoscere di più queste agevolazioni e spingere le amministrazioni comunali a convocare le associazioni di proprietari e inquilini per rinnovare gli accordi sui canoni di locazione. A Milano e Napoli i prezzi degli affitti sono stati aggiornati dopo 10-15 anni e i contratti agevolati faticano a decollare, anche perché i canoni concordati su alcune aree si discostano troppo dai prezzi di mercato, e i benefici per locatari e locatori tardano ad arrivare».

Tutto vero. Ma se la gente va via, se il decremento delle nascite è inarrestabile, il numero delle case vuote è destinato ad aumentare. E del resto, le analisi Istat ritengono che entro il 2050 la Campania perderà una percentuale rilevante dei suoi abitanti. Soprattutto l'Irpinia, il Sannio e il Cilento.