Ha patteggiato otto mesi con la condizionale al processo per direttissima il 55 enne che sabato notte ha aggredito a Fuorigrotta un autista dell'Anm rompendogli in volto un bicchiere di vetro e provocandogli lesioni guaribili in 20 giorni. L'uomo, da quanto emerso durante l'udienza in tribunale, è affetto da una sindrome psicosi-depressiva ed era stato in cura fino a qualche mese fa in una struttura specializzata.
Intanto stamattina sit in e protesta degli autisti per dire basta alla violenza.
Drappi rossi per dire basta alla folle violenza che si accanisce sugli autisti dei bus. Drappi rossi sui mezzi di Napoli dopo l’ultima feroce aggressione a Ezio Lucchese che rimarrà sfregiato a vita.
Contro di lui si è accanito un uomo che gli ha spaccato un bicchiere di vetro in faccia, protestando per un presunto ritardo nella partenza e per i disservizi. Ed è nato anche un hashtag per la vittima dell'ultima aggressione #Solidaliperezio.
Drappi rossi ma non solo. In mattinata gli operatori del settore si sono riuniti davanti alla Prefettura in piazza del Plebiscito per esprimere solidarietà all'autista barbaramente picchiato sabato sera e per chiedere più sicurezza. Presenti anche Emiliano e Roberto i fratelli di Ezio ancora sotto choc. La rabbia è tanta. GLi autisti chiedono non solo più sicurezza, ma anche pene certe contro i vandali che sembrano scorazzare impuniti e motivati a sfogare barbari istinti sui mezzi e contro i lavoratori.
E’ una mobilitazione generale quella degli operatori del settore, stanchi e spaventati da questi continui assalti che mettono a repentaglio la loro incolumità e quella dei passeggeri.
Ezio è stato sfregiato per un bus che non partiva, centrato in pieno volto da un bicchiere rotto da un balordo, il bandito di turno. Follia e violenza. E la vittima è ancora una volta è un lavoratore del pubblico trasporto. “Non mi era mai successo nulla di simile in 19 anni di servizio, racconta Ezio, così chiamato dagli amici”. Due sere fa il conducente di un automezzo dell’Anm è finito in ospedale. Colpito al volto con le lame di vetro di una bicchiere rotto lanciate all’altezza dell’occhio sinistro. Trenta punti di sutura. L’aggressore pretendeva che l’autista mettesse in moto e partisse con l’autobus, nonostante la tabella di marcia prevedesse una sosta al capolinea di piazzale Tecchio: «Parti, fai presto». Gli aveva intimato. Un episodio che ha scatenato le reazioni dei dipendenti.
«Basta violenze sul lavoro, proclameremo un nuovo sciopero di 24 ore - annuncia l’Usb - per chiedere maggiore prevenzione per la salute e adeguata sicurezza sui mezzi, nelle stazioni e ai capolinea».
«Siamo stanchi di subire disservizi - spiega Ippolito - e l’incapacità gestionale di chi è addetto alla circolazione dei mezzi, al personale e alla sicurezza. Eppure ci sono dirigenti strapagati nonostante le carenze del trasporto a Napoli ». Dello stesso parere anche Emiliano Lucchese Ctp, fratello di Ezio che spiega: ci sono aggressioni ogni giorno. I disagi ci sono per gli utenti e per noi. Poi arriva il solito squilibrato e succede quanto accaduto a mio fratello. Vogliamo tornare a casa sani e salvi. La prossima volta ci sarà un morto. Solo allora ci sarà una presa di coscienza, vera».
I numeri parlano chiaro: dall'inizio dell'anno ci sono state 11 aggressioni agli operatori e 22 atti vandalici.
Simonetta Ieppariello