Stava giocando in strada con altri coetanei quando, per cause ancora in corso di aggiornamento, è stato attaccato da un randagio. E' accaduto ieri pomeriggio a Liveri, in via Gaudiello, zona Masserie. Il bambino di appena 7 anni è stato azzannato da un rottweiler, con microchip. Sono stati gli amichetti a chiedere aiuto, allertando genitori e vicini di casa che, precipitatisi in strada, sono riusciti a mettere il salvo il ragazzino. L'attacco del pericoloso cane gli ha provocato diverse ferite al corpo, soprattutto a braccia e gambe. Il bambini è stato trasportato con urgenza al pronto soccorso dell'ospedale "Santa Maria della Pietà" di Nola. Da qui, poi, un secondo trasferimento presso il "Santobono" di Napoli dove nel corso della notte è stato sottoposto ad una serie di interventi chirurgici. I medici non sciolgono ancora la prognosi ma, per vivaddio, il bimbo non sarebbe in pericolo di vita. Sulla vicenda indagano i Carabinieri della Compagnia di Nola.
Choc ed apprensione per l'intera giornata nella piccola comunità alle porte di Nola. Il sindaco Raffaele Coppola è stato costantemente in contatto con i genitori del ragazzo al fine di sincerarsi sulle sue condizioni di salute. Sindaco che è arrabbiato per quanto è avvenuto. «Tolleranza zero contro questi delinquenti che abbandonano animali così pericolosi - tuona Coppola - Sarebbe opportuno introdurre per loro il reato di omicidio colposo. Sono in corso le indagini per risalire ai proprietari del cane. Nel caso in cui si dovessero accertare i responsabili, annuncio sin da ora che il Comune si costituirà parte civile». Il sindaco di Liveri coglie l'occasione per lanciare un messaggio alla propria comunità per quel che concerne il contrasto al fenomeno del randagismo. «Se vogliamo migliorare la qualità della vita della nostra comunità, occorre collaborare responsabilmente - sostiene Coppola - Se si offre da mangiare ai randagi, questi si aggregano, fanno branco e diventano pericolosi. Non è possibile che, ogni qualvolta arriva l'Asl, questi animali scompaiono dalla strada. C'è qualcuno che li nasconde e li protegge. E questo non va affatto bene».
Rocco Fatibene