Omicidio Fortuna, la bambina testimone conferma: E' stato Titò

Ma la piccola Anna sostiene che sua madre non era accanto a lei mentre assisteva all'omicidio

Ancora una lunga e sofferta audizione. Ma anche nel secondo round dell'incidente probatorio, appena concluso nel Tribunale di Napoli Nord, sono arrivate le nuove agghiaccianti conferme alle accuse di violenza sessuale e dell'omicidio di Fortuna Loffredo. Resta Raimondo Caputo detto Titò l'unico imputato. L'indagato era presente in aula insieme con la sua compagna Mariana Fabozzi, anch'ella detenuta. A ripetere le accuse contro il loro patrigno Caputo sono state per oltre due ore sia Anna,11 anni, che la sorelilna Franca.

Ma "La bambina copre la madre. Speravo che accusasse anche la madre perché sono sicura che anche lei è coinvolta", secondo Mimma Guardato la madre della piccola Fortuna Loffredo, all'uscita dal tribunale di Napoli Nord. Prima dell'inizio dell'udienza si sono verificati momenti di tensione all'arrivo di Raimondo Caputo e della compagna Marianna Fabozzi. La nonna di Fortuna e altri familiari hanno colpito con calci e pugni la portiera dei due mezzi della polizia con cui Caputo e la compagna sono stati scortati, inveendo contro di loro. "Mi hanno ucciso mia nipote, devono marcire in galera" ha urlato la nonna di Chicca. Durante l'udienza di oggi verrà ascoltata la prima figlia di Marianna Fabozzi, la maggiore delle sorelline con cui Fortuna era solita giocare.

La 12enne ha raccontato di aver visto il patrigno mentre provava ad abusare della bambina poco prima che precipitasse dall'ottavo delle palazzine in cui abitava al Parco Verde di Caivano. "Quando la piccola  ha visto Raimondo Caputo che si allontanava con Fortuna, li ha seguiti per fare la ‘spia', per vedere se faceva con la sua migliore amica le stesse cose che faceva con lei" lo ha riferito Sergio Pisani, legale del papà e dei nonni di Fortuna, al termine della udienza.

Le piccole testimoni, a loro volta vittime di abusi, hanno sostanzialmente ribadito - attraverso le domande poste dal gip Alessandro Buccino Grimaldi, e con la mediazione di una psicologa.

Ma c'è un'unica e rilevante discrasia nel racconto fornito dalla ragazza, in sede di incidente probatorio: Anna oggi sostiene che sua madre non era accanto a lei, mentre assisteva all'omicidio di Fortuna. Contrariamente a quanto aveva riferito ai pm. Una versione che ora spinge la mamma della piccola Loffredo a dire:  "Speravo che accusasse anche la madre, perché sono convinta che anche lei c'entri qualcosa".

Redazione Na