Strage dei Vastarella, fermato il figlio dei morti di Marano

Quattro fermi. In manette anche Emanuele Esposito, ritenuto l'autore materiale.

E' il figlio di Giuseppe, ucciso insieme a Filippo Esposito in una officina. E' la vendetta dei Vastarella. In cella anche il cugino, Antonio Gelidoni, e due donne.

di Luciano Trapanese

Ora si capiscono i contorni della vendetta trasversale che è costata la vita a Giuseppe e Filippo Esposito, massacrati a Marano nella loro officina. Emanuele Esposito, figlio di Giuseppe, 22 anni, è ritenuto dagli inquirenti l'esecutore materiale dell'agguato di via Fontanelle, nel cuore del rione Sanità. Restarono uccisi Giuseppe Vastarella di 42 anni, e Salvatore Vigna, di 41. Altre tre persone (Dario e Antonio Vastarella, di 33 e 24 anni e di Alfredo Ciotola, 22 anni), restarono ferite.

Il giovane è stato fermato questa notte. In manette, insieme a lui, anche il cugino, Antonio Gelidoni (figliastro di Pierino Esposito, il boss ucciso sempre nel rione Sanità), la moglie, Vincenza e la madre, Addolorata Spina.

Il decreto di fermo è stato emesso dal piemme della dda, Enrica Parascandalo.

Una svolta improvvisa nelle indagini. Forse anche una accelerazione decisa dopo l'agguato di Marano. La guerra tra i due clan per il controllo del Rione Sanità si è trasformata in una faida tra famiglie. E la scia di sangue rischia di allungarsi, soprattutto se nel mirino finiscono – come nel caso di Giuseppe e Filippo Esposito – persone che non hanno nulla a che fare con le attività dei gruppi della malavita organizzata.

Gli inquirenti hanno scelto di intervenire subito, per spegnere sul nascere un focolaio che rischia di incendiare i quartieri napoletani. La sfida lanciata da Miano e dalle zone di Napoli Nord per il controllo di alcune piazze di spaccio del centro storico ha già prodotto troppi morti.

Del resto in questa stessa strategia si inserisce l'arresto di Walter Mallo, il giovanissimo boss della “Don Guanella”, che nel frattempo – sulla scia dell'attacco ai Vastarella – ha messo nel mirino lon storico clan dei Lo Russo, decimato dagli arresti e dai collaboratori di giustizia.

A sparare nel circolo di via Fontanelle sarebbe stato il solo Emanuele Esposito. Restano da chiarire altri aspetti della dinamica. Ma il quadro in mano agli inquirenti sarebbe ben definito. L'agguato sarebbe stato portato a termine per vendicare gli omicidi di Pietro Esposito e di suo figlio Ciro. Delitti che hanno poi avuto come conseguenza pratica il ritorno dei Vastarella nel Rione Sanità. Vastarella che contano alleati potenti come i Licciardi e l'Alleanza di Secondigliano (Contini compresi, naturalmente). In pratica, il vecchio potere camorristico messo in discussione da nuove cosce e giovanissimi e feroci affiliati.