Killer travestiti da Carabinieri. Chi voleva morto Ciociò?

Luca Ciotola è stato ucciso in casa sua mentre scontava i domiciliari

Dieci colpi per eliminarlo, lo stesso trattamento che si riserva ai boss e agli «infami»

Chi poteva volerlo morto? Da qui partono le indagini sulla morte di Luca Ciotola, detto Ciociò, ucciso con dieci colpi di pistola nel cuore della notte in casa sua a Fuorigrotta. Dieci colpi per eliminarlo, lo stesso trattamento che si riserva ai boss e agli «infami». La prima, che è forse anche quella più realistica, punta a considerare un movente legato a uno sgarro. Ciotola potrebbe aver contratto un debito, forse legato alla droga, poi mai onorato.

La seconda pista, scenario diverso: Ciotola potrebbe essere stato punito con la morte perché avrebbe parlato troppo, e con le persone sbagliate.

Meno solida appare - almeno per gli inquirenti - la pista che porta agli ambienti della camorra dell'area nord di Napoli. E addirittura a quel Walter Mallo arrestato - coincidenza che mette quasi i brividi - proprio l'altra notte nel corso di un blitz dei carabinieri del Vomero. Che centra Ciotola con Mallo? È presto detto. I due erano amici su Facebook. 


Crivellato di colpi di pistola è morto Luca Ciotola, pregiudicato 34enne agli arresti domiciliari. Un giallo. Un nuovo mistero sul quale lavorano adesso i carabinieri del comando provinciale di Napoli, accorsi sul posto dopo l'allarme dato dai genitori della vittima, che all'ora in cui è stato commesso il delitto dormivano nella loro camera da letto. Inconsapevoli del fatto che alle 4,30 dell'altra notte qualcuno ha bussato il campanello di casa, in via Cupa Vicinale Terracina 297, qualificandosi proprio come «carabinieri».
 

Redazione Na