Conoscevano certamente le abitudini di parroco e fedeli, i ladri che ieri sera sono entrati, subito dopo la messa vespertina, nella chiesa parrocchiale di Castello di Cisterna dalla quale hanno trafugato le reliquie di San Nicola. Un furto sacrilego, inspiegabile per l'intera comunità che stamane si interroga sull'accaduto. Castello di Cisterna è un piccolo centro stretto tra Pomigliano e l'hinterland nolano. Poco più di 8mila anime che quasi conoscono tra loro. Ecco perché fa scalpore la notizia. In paese non si parla d'altro. Sui social è un tam tam di commenti. Quasi tutti dello stesso tenore. «Le reliquie di San Nicola non valgono niente sotto il profilo materiale ma sotto quello della fede hanno per noi un valore immenso: preghiamo il santo affinché ritornino in chiesa», questo l’appello lanciato dai fedeli della parrocchia attraverso i social. Si diceva della conoscenza delle abitudini di prete e parrocchiani. In effetti, il furto è stato messo a segno in un punto della chiesa piuttosto visibile per cui il sospetto è che a compiere il raid siano state persone che ben conoscono il luogo di culto e gli orari in cui è frequentato. In attesa che le forze dell'ordine facciano luce sulla vicenda e, magari, nell'animo dei ladri faccia capolino un barlume di coscienza misto a buonsenso, nella comunità di Castello di Cisterna resta solo l’amarezza per un gesto davvero inspiegabile, ai limiti del vandalismo più becero.
Faro